Calcolo pensione: i nuovi coefficienti di trasformazione

Calcolare Pensione: un decreto particolare

Con il decreto del 22 giugno 2015, il legislatore ha ridefinito i coefficienti di trasformazione, elemento fondamentale per il calcolo pensione.

Non si tratta di un evento negativo, dal momento che il cambiamento porrà in essere un taglio degli assegni che va da un minimo dell’1,25% a un massimo del 2,50%.

In media, nel 2016 la pensione sarà più leggera del 2% rispetto a quella dell’anno precedente.

Effettuare il calcolo pensione non è difficile, anche se si tratta di un procedimento abbastanza lungo. Ecco tutti i passaggi da compiere.

Calcolo pensione 2016: come fare

Individuare la base imponibile. È il primo passo per realizzare il calcolo pensione. Questa deve corrispondere ai periodi di contribuzione obbligatoria, volontaria, figurativa, di riscatto che il lavoratore fa valere di anno in anno.

Ricavare l’ammontare dei contributi. Qui entra in gioco l’aliquota di computo, che cambia in base alla tipologia di lavorare. Per fare un esempio, nel casi dei dipendenti l’aliquota è molto alta, e si attesta al 33%. Nel caso degli autonomi, l’aliquota è del 20%.

Applicare il tasso annuo di capitalizzazione. Questo passaggio può essere definito come l’adeguamento all’aumento del PIL, sulla scorta delle stime dell’Istat.

Applicazione del coefficiente di trasformazione. A questo punto, si moltiplica il ricavato per il valore corrispondente all’età di uscita dal mondo del lavoro.

Per chi va in pensione a 57 anni il valore è del 4,246%. Per chi va in pensione a 70 anni è del 6,378%.

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