Pensione anticipata: la riforma Damiano
Dopo la riforma Fornero la previdenza in Italia è passata dal regime retributivo al regime contributivo. Il ché, unito all’innalzamento dell’età pensionabile, ha inasprito le condizioni generali. Oggi c’è chi vuole porre rimedio, tra tutti il parlamentare PD Cesare Damiano. E’ sua la legge che vuole rendere la previdenza più flessibile, permettendo ai lavoratori di andare in pensione anticipatamente.
Attualmente, per andare in pensione prima del tempo è necessario avere almeno 62 anni e aver versato 41 anni e 6 mesi per le donne e 42 anni e sei mesi per gli uomini. Damiano punta a permettere a tutti coloro che hanno compito 62 anni di andare in pensione, a prescindere dai contributi, ma con un assegno più basso. Insomma, si pensa di estendere l’opzione contributiva donna anche agli uomini.
Pensione anticipata donna: l’opzione contributiva
Dal 2008 è in vigore l’opzione contributiva, una sorta di pensione anticipata donna pubblico impiego. Questo ‘cavillo legislativo’ è passato indenne anche alla riforma Fornero. In breve, le donne del pubblico impiego possono accedere alla pensione anticipata a condizioni favorevoli: è sufficiente che abbiano 57 anni e 35 anni di contributi. L’assegno è inferiore a quello che avrebbero avuto se fossero andate in pensione secondo la legislazione “normale”.
Esiste anche una opzione contributiva per le donne non del pubblico impiego, ma in quel caso i requisiti salgono: 58 anni di età e 36 anni di contributi.
Per non perdere gli ultimi aggiornamenti relativi alla Pensione anticipata donne pubblico impiego, resta connesso con il nostro portale.