Pensione Anticipata: tutte le novità di questo 2017

Pensione Anticipata: interessanti novità in arrivo.

Non sono poche le novità che ci attendono nel 2017 per quanto riguarda il tema, piuttosto scottante, della Pensione Anticipata. 
Dopo un dibattito che si è protratto per diversi mesi, pare si sia giunti a definire un quadro delle misure che saranno in uso nell'anno appena iniziato.

Anzitutto nel 2017 entreranno in vigore le misure previste dalla Legge di stabilità 2016, in particolare per ciò che concerne l'aumento delle detrazioni per i pensionati, con l'ampliamento della cosiddetta no tax area. Quest'ultima infatti aveva come limite i € 7.750, ma si estenderà ai titolari di redditi fino a € 8.125. Inoltre potranno usufruirne anche i pensionati di età superiore ai 75 anni. L'aumento delle detrazioni però riguarderà anche i redditi superiori, attraverso un meccanismo inversamente proporzionale che prevederà, all'aumentare dei redditi, una diminuzione delle relative detrazioni previste, fino al reddito massimo, previsto per le detrazioni, di € 55.000.

Pensione Anticipata: a partire dal 1°maggio 2017 i soggetti interessati potranno richiederla.

Altra novità nel 2017, interesserà invece i soggetti che si trovino ad accedere anticipatamente al trattamento pensionistico. Si tratta della nota Ape, Anticipo Pensionistico, il progetto sperimentale che, a partire dal 1° maggio 2017 e fino al 31 dicembre 2018, darà la possibilità a determinate persone di ritirarsi in anticipo. Tale agevolazione coinvolgerà i lavoratori dipendenti, autonomi assicurati presso le gestioni speciali, come artigiani, commercianti e coltivatori, o presso la gestione separata dell’Inps.

Oggi, 1 marzo 2017, governo e sindacati continuano a mettere a punto i decreti attuativi. L’esecutivo deve infatti ultimare la revisione di Ape Volontaria e Ape Sociale, ossia le due misure che permetteranno ai lavoratori di andare in pensione in anticipo. Vi consigliamo di leggere anche l'articolo sull' Ape Aziendale.

Ape Volontaria e Ape Sociale.

L’Ape Volontaria consente ai lavoratori che hanno almeno 20 anni di contributi, con almeno 63 anni e a cui mancano non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia, di ritirarsi in anticipo. Le banche anticipano la somma che manca per arrivare alla pensione di vecchiaia. Tale importo sarò rimborsato con rate in 20 anni.

L’Ape Sociale invece è a carico dello Stato. Hanno diritto a questa agevolazione le persone di 63 anni, con 30 anni di contributi alle spalle, che appartengono a determinate categorie: disoccupati senza ammortizzatori, chi deve assistere un parente di primo grado disabile, gli invalidi al 74%.

Saranno necessari 36 anni di contributi per chi ha svolto lavori usuranti, come le mansioni svolte nelle miniere, in ambienti sotterranei o subacquei. Oppure i conducenti di mezzi destinati al trasporto collettivo di almeno 9 posti e i lavoratori inseriti nelle catene di montaggio.

L'Ape spetterebbe - ma il condizionale è d'obbligo visto il recente arenarsi del dibattito - anche ai lavoratori precoci, che abbiano iniziato a lavorare entro i 19 anni e che nell'anno in corso abbiano maturato almeno 41 anni di contributi.

 

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