La pensione con sistema misto riguarda chi, al 31 dicembre 1995, aveva alle spalle una contribuzione utile inferiore ai 18 anni. Per questi contribuenti il calcolo del trattamento pensionistico prevede la convivenza tra i due principali metodi attualmente in vigore in Italia quando si punta a determinare l’ammontare dell’assegno previdenziale: il retributivo e il contributivo.
Retributivo e contributivo: facciamo chiarezza
La pensione con sistema misto è semplicemente un trattamento pensionistico calcolato sia sulla base del metodo retributivo, sia sulla base del contributivo. La differenza tra le due opzioni è facile da capire. Nel caso del sistema retributivo il calcolo viene effettuato considerando come principale riferimento le ultime retribuzioni ricevute dal lavoratore nel corso della sua carriera.
Il contributivo, invece, prevede un calcolo basato sui contributi versati. Si fa in fretta a capire che nel secondo caso l’assegno pensionistico finale è inferiore.
Sistema retributivo: cosa sapere per calcolare il trattamento
Per entrare nel vivo delle peculiarità della pensione con sistema misto bisogna analizzare i passaggi che consentono di ricavare l’ammontare del trattamento.
Lo facciamo partendo dal calcolo con metodo retributivo, che si basa su tre aspetti. Il primo è l’anzianità, che deve essere di almeno 40 anni, il secondo è la retribuzione, in quanto per calcolare il trattamento va fatta la media degli stipendi percepiti negli ultimi anni di esercizio dell’attività. Da considerare è anche l’aliquota di rendimento.
Sistema contributivo: come funziona?
Continuiamo ad approfondire i dettagli della pensione con sistema misto analizzando le peculiarità del metodo contributivo. Per completare il calcolo del trattamento è necessario considerare in primo luogo la retribuzione del lavoratore, sia esso dipendente o autonomo.
I contributi annuali vanno calcolati sulla base dell’aliquota di computo, che varia a seconda della posizione del lavoratore. Per i dipendenti è pari al 20%, per i liberi professionisti al 33. Gli iscritti alla Gestione Separata Inps fanno invece riferimento a una percentuale che cambia ogni anno.
I contributi di ciascun anno vanno poi sommati tra loro e rivalutati sulla base del tasso annuo di capitalizzazione. Il processo si completa applicando al montante contributivo il coefficiente di trasformazione, dato che cambia a seconda dell’età del contribuente al momento dell’accesso alla pensione.
Pensioni calcolate con il sistema misto: ecco come procedere
Per quanto riguarda la situazione effettiva della pensione con sistema misto, si può fare l’esempio concreto di un lavoratore che, al 31 dicembre 1995, si trovava con 15 anni di contribuzione effettiva. Le annualità maturate prima di tale data vanno calcolate ai fini pensionistici utilizzando il sistema retributivo mentre, a partire dal 1° gennaio 1996, si considera solo il sistema contributivo.
Il varo della Riforma Monti – Fornero ha cambiato un po’ le cose al proposito, portando il sistema contributivo a unico riferimento per quanto riguarda il calcolo delle anzianità maturate dopo il 1° gennaio 1996, a prescindere dalla contribuzione al 31 dicembre 1995.