Pensione di reversibilità: di cosa si tratta e chi ne ha diritto

La pensione di reversibilità è una misura di sostegno economico che spetta al coniuge e ad alcuni parenti diretti del titolare di un trattamento pensionistico in caso di suo decesso. Vediamo di preciso chi ne ha diritto.

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La pensione di reversibilità può essere erogata ai seguenti soggetti:

  • Coniuge del titolare ufficiale del trattamento pensionistico, anche se al momento del decesso risulta la separazione.
  • Figli che al momento del decesso del genitore titolare di una pensione risultano minorenni, iscritti a un corso di studi universitari, inabili o finanziariamente a carico dei genitori.
  • Nipoti che al momento della morte del nonno e della nonna si trovano totalmente a loro carico finanziario.

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La pensione di reversibilità può essere erogata anche al coniuge separato o divorziato del titolare del trattamento pensionistico deceduto. Questa situazione è valida unicamente se sussiste il riconoscimento da parte del giudice della ricezione di un assegno divorzile.

A quanto ammonta la pensione di reversibilità? Nel caso del coniuge divorziato la somma è pari al 60% del totale dell'assegno spettante al defunto. Nel caso di erogazione del trattamento di pensione di reversibilità a un figlio, l'ammontare è pari al 70% dell'assegno spettante al pensionato defunto. Al coniuge con due o più figli a carico viene erogata la totalità dell'assegno pensionistico che sarebbe stato versato al beneficiario defunto.

 

 

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