La pensione per vecchiaia 2017 è un trattamento che viene erogato ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno raggiunto determinati requisiti anagrafici e contributivi. Nel secondo caso il minimo indispensabile è la maturazione di almeno 20 anni di contributi.
Pensione di vecchiaia: cosa è successo dopo l’entrata in vigore della Legge Fornero
Prima di parlare di pensione per vecchiaia 2017 è il caso di fare un breve quadro della situazione degli ultimi anni. Per quale motivo? Per il semplice fatto che, nel 2012, è entrata in vigore la Legge Fornero, ancora oggi principale punto di riferimento in ambito previdenziale.
Questo decreto legislativo ha infatti concretizzato un inasprimento dei requisiti anagrafici, mettendo in campo come soglia minima per ottenere la pensione i 66 anni per i lavoratori di sesso maschile (autonomi e dipendenti).
Le lavoratrici possono invece andare in pensione a 62 anni se dipendenti del settore privato e a 63 anni e 6 mesi se parasubordinate o autonome.
In questi ultimi anni, inoltre, la Riforma ha incluso un processo d’innalzamento graduale dell’età pensionabile sulla base della speranza di vita Istat. L’obiettivo? Arrivare nel 2018 all’equiparazione dell’età pensionabile di uomini e donne.
Assegno di vecchiaia: contributivo o retributivo?
Un altro aspetto che è bene sviscerare quando si parla di pensione per vecchiaia 2017 è la differenza tra assegno calcolato con metodo contributivo e trattamento calcolato sulla base del metodo retributivo.
Nel primo caso, basandosi tutto sulle contribuzioni versate nel corso della carriera, l’assegno è inferiore. La differenza cambia a seconda dell’età del contribuente quando richiede il trattamento.
Il calcolo dell’assegno sulla base del sistema retributivo viene applicato a tutti quei lavoratori che, a prescindere dal sesso e dalla posizione, non possono vantare contribuzione al 31 dicembre 1995.
Chi può andare in pensione di vecchiaia nel 2017
Dopo questo ampio quadro preliminare non resta che specificare chi può andare in pensione per vecchiaia 2017. Per quanto riguarda le lavoratrici e i lavoratori del settore pubblico, il limite da considerare è il compimento dei 66 anni e 7 mesi.
Le dipendenti del settore privato, invece, possono andare in pensione un anno prima.
Alternative alla pensione di vecchiaia: la flessibilità in uscita
Quest’anno c’è un’importante soluzione alternativa alla pensione per vecchiaia 2017. Di cosa si tratta? Dell’APE, il meccanismo di flessibilità in uscita che consente di andare in pensione 3 anni prima del previsto.
Per concretizzare il tutto è necessario richiedere un prestito ventennale a un istituto di credito convenzionato con l’Inps.
Finanziabile in parte dalle aziende, l’APE potrà essere richiesto a partire dal prossimo 1° maggio. Il rimborso avverrà tramite trattenute a monte dall’assegno pensionistico. Non ci sarà rivalsa sui superstiti in caso di premorienza del beneficiario del prestito in questione.