In questi giorni si parla ancora di pensioni con APE in quanto gli occhi sono puntati sul futuro dell’esecutivo.
Dopo le dimissioni di Renzi, congelate temporaneamente da Mattarella per via della necessità di approvare la Legge di Bilancio, si sono alzate diverse voci preoccupate in merito alle sorti del pacchetto previdenziale e in particolare della flessibilità in uscita, che verrebbe appunto concretizzata dal prestito pensionistico.
Pensioni 2017: lo schema della flessibilità in uscita
Al di là delle difficoltà tecniche delle ultime settimane è davvero opportuno approfondire la questione relativa a pensioni con APE. Questa formula, come già specificato, costituisce la principale concretizzazione della flessibilità in uscita.
Si tratta di una soluzione dedicata inizialmente ai nati tra il 1951 e il 1954, che avrebbero la possibilità di andare in pensione tre anni prima della maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia, grazie a un prestito ventennale contratto con un istituto di credito affiliato con l’Inps.
In questo caso si parla di APE volontario, rimborsabile con decurtazioni mensili sull’assegno pensionistico.
APE social: informazioni tecniche
Discutere di pensioni con APE vuol dire considerare anche la formula dell’APE social. Di cosa si tratta di preciso? Di un’alternativa pensata per fasce di reddito particolarmente svantaggiate. A livello concreto si può definire come un servizio di accompagnamento alla pensione che viene pagato unicamente dalle casse statali.
Il singolo pensionato ha chiaramente la possibilità di chiedere una cifra superiore ricorrendo all’istituto dell’APE volontario.
Pensione con anticipo: ecco cosa possono fare le imprese
Il quadro di pensioni con APE comprende anche una soluzione che coinvolge pure le imprese. In questo caso si parla della possibilità di pagare, attraverso una contribuzione correlata, i costi dell’APE volontario.
Questa soluzione può essere adottata più facilmente se sono in essere degli accordi collettivi, grazie ai quali il datore di lavoro ha la possibilità di aumentare l’importo della pensione erogata al lavoratore, in modo da riuscire ad aiutarlo nel pagamento del prestito ventennale per l’APE volontario.
Requisiti per accedere all’APE: ecco cosa sapere
Dopo aver chiarito le peculiarità principali relative a pensioni con APE è bene specificare quelli che sono i requisiti per l’accesso. L’APE può essere richiesto a partire dai 63 anni e 7 mesi dai lavoratori di entrambi i sessi. L’anticipo pensionistico viene erogato ogni anno per 12 mensilità, che risultano esenti da imposizioni di natura fiscale.
L’APE si differenzia da un’altra proposta importante per la flessibilità in uscita, ossia quella a firma di Damiano e Baretta, per via della possibilità di richiedere dopo l’anticipo (la proposta di legge Damiano-Baretta consente di fare domanda per la flessibilità in uscita già a 62 anni).
Un’altra peculiarità che differenzia i due approcci riguarda la maggior penalizzazione concernente l’APE volontario, che prevedrebbe una decurtazione anche fino al 20/25%.