Cosa succederà il prossimo anno per quanto riguarda pensioni novità 2016? Sarà soprattutto l’esito degli emendamenti alla Legge di Stabilità a dire qualcosa di preciso in merito al futuro previdenziale dei mesi in arrivo.
Pensioni 2016: il contatore per l’Opzione Donna
Se c’è un aspetto al centro dell’attenzione per il prossimo anno è la questione dell’Opzione Donna, il regime sperimentale che consente alle lavoratrici di 57 anni - un anno in più se autonome - di andare in pensione con 35 anni di contributi e l’assegno mensile calcolato con il metodo contributivo.
Martedì 15 dicembre la Commissione Bilancio ha approvato un emendamento che preve l’introduzione di un meccanismo di contatore, grazie al quale l’Inps, il 1° settembre di ogni anno, ha la possibilità di controllare le risorse utilizzate per i trattamenti pensionistici delle suddette lavoratrici.
Pensioni novità 2016: il Comitato Opzione Donna approva l’emendamento
Se la questione del rinnovo dell’Opzione Donna è al centro dell’attenzione per quanto riguarda il futuro previdenziale del Paese è giusto ricordare che dal comitato omonimo è arrivato un commento di approvazione al contatore, una delle princnipali pensioni novità 2016.
A cosa sono dovuti i commenti positivi? Alla scelta d’introdurre il monitoraggio e alla possibilità di utilizzare le risorse eccedenti per sistemare la situazione delle lavoratrici nate negli ultimi tre mesi del 1957 e del 1958.
Pensioni novità: il pagamento in contanti resta a 1.000€
Parlare di pensioni novità 2016 vuol dire anche chiamare in causa il fatto che, mentre per i pagamenti ordinari sarà applicato il limite di 3.000€, per i trattamenti pensionistici non cambierà nulla, dal momento che il limite massimo erogabile tramite contante sarà ancora 1.000€, senza nessun innalzamento.
A spiegare il motivo dell’emendamento alla Legge di Stabilità è il presidente Inps Tito Boeri, che parla di una misura per scongiurare il rischio di truffe.
Novità pensioni 2016: i trattamenti pagati il secondo giorno bancabile
Le pensioni novità 2016 arriveranno fin dal primo mese dell’anno, con il pagamento dei trattamenti il secondo giorno bancabile, vale a dire il 5 gennaio 2016. Questa norma, applicata in via straordinaria il primo mese del 2016, diventerà standard a partire dal 2017.
Ultimo aspetto da considerare in merito al futuro previdenziale riguarda la flessibilità in uscita. A tal proposito si possono ricordare le recenti parole di Cesare Damiano, che ha espresso pareri positivi sulle manifestazioni congiunte di Cgil, Cisl e Uil, da mesi in prima linea per chiedere l’introduzione della flessibilità in uscita.
Il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha affermato che sono già sul tavolo diverse proposte per la definizione ufficiale della flessibilità in uscita a 62 anni e con 35 anni di contributi, con una penalizzazione massima dell’8% sul trattamento mensile.