Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha firmato il decreto che rende operativa la questione pensioni part time, che vede come principale platea di riferimento i lavoratori vicini alla maturazione dei requisiti per il diritto al trattamento pensionistico.
Pensioni Legge di Stabilità: i requisiti
Il nuovo meccanismo riguardante le pensioni part time riguarda principalmente i lavoratori attivi nel settore privato titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Per avere la possibilità di lavorare part time negli ultimi anni di carriera è necessario aver maturato i requisiti per il diritto alla pensione di vecchiaia (anzianità contributiva minima di 20 anni).
Altro punto fermo fondamentale riguarda il fatto di maturare il requisito anagrafico entro e non oltre il 31 dicembre 2018.
Legge di Stabilità: il nuovo meccanismo pre pensione
Per quanto riguarda il funzionamento di pensioni part time è bene ricordare che il meccanismo si basa sulla possibilità di lavorare a tempo parziale durante gli ultimi anni di carriera professionale. L’azienda in questo caso è obbligata a versare i contributi come se l’orario fosse full time, aggiungendo una quota a titolo di contribuzione figurativa.
Quest’ultima cifra viene calcolata sulle ore non lavorate che risultano a carico del sistema finanziario pubblico.
Part time 2016: quale sarà il costo
Il nuovo meccanismo di pensioni part time verrà finanziato con una somma pari a 60 milioni di euro per l’anno 2016. Per il 2017 e il 2018 si parla invece di una spesa complessiva annua pari rispettivamente a 120 e a 60 milioni di euro.
L’attuazione del suddetto meccanismo prevederà una riduzione dell’orario di lavoro compresa tra il 40 e il 60% per i lavoratori del settore privato con contratto a tempo indeterminato che, come sopra ricordato, matureranno il requisito anagrafico per la pensione entro il 31 dicembre 2018.
Pensioni news: quali tempi per l’operatività
Il decreto pensioni part time, che ha ricevuto ieri l’approvazione ufficiale del titolare del dicastero del Lavoro Giuliano Poletti, diventerà operativo una volta completata la procedura di registrazione. Questa novità non rappresenta l’unico aspetto importante da analizzare in ambito previdenziale.
In questi giorni si parla anche di una nuova estensione dell’Opzione Donna, il regime sperimentale in vigore ormai dal 2004 che consente alle lavoratrici con un’età minima di 57 anni e 3 mesi – un anno in più se autonome – di andare in pensione con 35 anni di contributi a patto di accettare il calcolo dell’assegno con il metodo contributivo (che implica una riduzione del 25/30%).
Tornando al nodo pensioni part time è utile ricordare le polemiche dei vertici Uil, che hanno lanciato un allarme relativo alla situazione delle lavoratrici di sesso femminile, che resterebbero escluse dal decreto per via dei differenti requisiti per l’accesso al trattamento pensionistico e dell’equiparazione dei requisiti tra lavoratori del settore privato e del settore pubblico, che verrà perfezionata nel 2018.