Pensioni ultimissime: le novità più importanti

Pensioni ultimissime implica prima di tutto l’attenzione alla riforma previdenziale 2016/2017, denominata APE, profondamente contestata dai vertici delle principali sigle sindacali.

Novità pensioni: le dichiarazioni di Susanna Camusso

Come appena ricordato, le principali novità riguardanti pensioni ultimissime riguardano le dichiarazioni sulla prossima riforma previdenziale. Molte critiche sono arrivate dai sindacati e da Susanna Camusso in particolare, che ha definito l’APE un ‘animaletto’ del governo Renzi, denunciando la mancanza di chiarezza in merito al nodo principale del processo di flessibilità in uscita, ossia le penalizzazioni.

Di penalizzazioni ha parlato anche il titolare del dicastero del lavoro Giuliano Poletti, che ha ricordato che  non verranno applicate le medesime penalizzazioni a tutti e le decurtazioni saranno parametrite sulla base del reddito del singolo pensionato.

Pensioni flessibilità: il part-time in uscita

Il principale nodo riguardante pensioni ultimissime è però la questione del part-time in uscita, una misura che, come ricordato dallo stesso Poletti nel corso dell’assemblea di Rete Imprese Italia e in un video messaggio inviato durante la Giornata Nazionale della Previdenza, verrà introdotta a livello sperimentale il 20 maggio.

Consentirà a chi maturerà il diritto alla pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018 di ridurre l’orario di lavoro del 40/60%, con la ricezione in busta paga di una somma esentasse a titolo di contribuzione a carico del lavoratore.

Poletti: vediamo se la misura piace alle aziende

Non ci sono certezze in merito alle sorti del part-time in uscita. Da Poletti, che ha parlato di pensioni ultimissime nei giorni scorsi, arrivano dichiarazioni relative alla ricerca di una soluzione economicamente sostenibile da parte del Governo.

Il ministro del lavoro ha anche affermato che la misura è una prova che dovrà ricevere il consenso di lavoratori e aziende. Anche in questo caso è possibile parlare di polemiche da parte dei sindacati, che contestano come la misura rappresenti una situazione poco favorevole alle lavoratrici di sesso femminile, questo a causa dell’aumento dell’età pensionabile concretizzatosi negli ultimi anni.

Penalizzazioni: le polemiche dopo le dichiarazioni di Poletti

Per quanto riguarda pensioni ultimissime è utile ricordare ancora una volta che Giuliano Poletti ha affermato che non sarà possibile applicare in maniera globale le penalizzazioni del 3% e che ci si dovrà muovere considerando il reddito.

Questo significa che chi percepisce trattamenti più alti avrà un assegno soggetti a penalizzazioni maggiori. Lo stato di cose appena descritto ha suscitato le polemiche dei sindacati. A tal proposito è bene ricordare uno studio UIL che, tenendo conto dell’evoluzione dei tassi d’interesse, fotografa la situazione di un lavoratore che guadagna 1.000€.

Con le penalizzazioni previste da Poletti, ritirandosi dal lavoro un anno prima della maturazione dei requisiti per la pensione perderebbe una mensilità. In caso di ritiro tre anni prima del raggiungimento dei requisiti, si avrebbe una penalizzazione superiore anche a due mensilità.

 

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