Prestito pensionistico: cos’è, a chi si rivolge

Gli anni successivi all’entrata in vigore della Legge Fornero hanno visto avvicendarsi numerose proposte finalizzate a sostenere la situazione di esodati e lavoratori precoci, ma anche a favorire l’assunzione di giovani lavoratori. Tra i punti più discussi in generale è possibile ricordare il prestito pensionistico.

Prestito pensionistico che cos’è: ecco cosa sapere

Il prestito pensionistico, che ha cominciato a essere trattato nelle discussioni previdenziali dopo una proposta dell’ex ministro del lavoro Giovannini, consiste in una misura economica mirata a sostenere gli over 55 rimasti senza lavoro e che hanno la necessità di arrivare al momento della maturazione dei requisiti pensionistici.

Prestito pensionistico over 55: il disegno di legge 1943

Dopo i primi cenni legati alla proposta dell’ex ministro del lavoro Giovannini, il prestito pensionistico è stato incluso in un vero e proprio disegno di legge - il n° 1943 - attualmente depositato presso le Commissioni Lavoro della Camera e del Senato.

Il disegno di legge in questione prevede l’erogazione di un APA (assegno pensionistico anticipato), che ammonta a 762€ mensili per 13 mensilità complessive.

L’assegno in questione viene erogato ai lavoratori a cui mancano meno di cinque anni per la maturazione dei requisiti contributivi e anagrafici per il diritto alla pensione.

APA: i requisiti per l’erogazione

Quali sono i requisiti per l’erogazione del prestito pensionistico? Secondo le linee del disegno di legge 1943 è possibile ricordare i seguenti:

  • Stato di disoccupazione
  • Mancanza di assegni di pensione diretta, di pensione d’invalidità, di sostegno al reddito
  • Diritto alla ricezione di una pensione di vecchiaia pari a due volte l’assegno sociale previsto secondo la legge in un determinato anno solare

Fondamentale è sottolineare che il prestito pensionistico è assoggettato all’Irpef e che non concorre al riconoscimento dei contributi figurativi.

Rimborso del prestito pensionistico: ecco come e quanto avviene

Il prestito pensionistico può essere rimborsato una volta che il lavoratore ha maturato il diritto alla pensione e ha quindi la possibilità di avvalersi di entrate mensili fisse. Il piano di rimborso prevede la necessità di restituire 2/3 della cifra ricevuta (la restante parte risulta a carico statale).

Il processo di rimborso prevede l’esecuzione di prelievi contenuti sulle rate mensili della pensione di vecchiaia. Concludiamo questa breve guida dedicata al prestito pensionistico ricordando che la misura in questione è compatibile con redditi da lavoro dipendente o autonomo la cui maturazione sia iniziata dopo l’accesso all’APA.

Fondamentale è fare in modo che i suddetti redditi si mantengano entro una cifra inferiore alle 13 mensilità di assegno pensionistico anticipato. In caso di eccedenze, il prestito pensionistico subisce una riduzione.

La misura in questione è considerata da più parti come un’alternativa valida per affrontare alcuni problemi connessi alla flessibilità in uscita e al miglioramento del turnover generazionale.

 

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