Quando si ha un debito è bene tenere in conto tutte le eventualità in caso di mancata solvibilità. A tal proposito risulta opportuno informarsi su quali pensioni sono pignorabili, tenendo anche conto dell’aggiornamento relativamente recente sul tema.
Pensioni pignorabili: il nuovo orientamento dell’Inps
Documentarsi su quali pensioni sono pignorabili significa prima di tutto fare un veloce riferimento all’aggiornamento rilasciato ufficialmente dall’Inps nel giugno dell’anno 2015. Per entrare nel dettaglio della situazione vediamo il caso delle pensioni accreditate sul conto corrente del soggetto debitore. In questo caso è possibile procedere al pignoramento tenendo conto di un limite specifico, ossia dell’importo che eccede il triplo dell’assegno sociale stabilito di anno in anno dall’Inps.
Questo vale per le mensilità accreditate sul conto prima del pignoramento. Per le somme che, invece, sono state accreditate successivamente o il giorno stesso del pignoramento, il creditore può procedere al prelievo tenendo conto dell’orientamento normativo precedente il 27 giugno 2015.
Pignoramento della pensione: l’orientamento per 27 giugno 2015
A tal proposito, per chiarire ulteriormente la situazione relativa a quali pensioni sono pignorabili, è utile fare riferimento all’orientamento pre 27 giugno 2015. Prima degli aggiornamenti più recenti, in caso di debito non colmato con un soggetto beneficiario di un trattamento pensionistico, il creditore aveva la possibilità di operare il pignoramento nella misura massima del quinto del trattamento.
La casistica normativa presentava anche altre opzioni, ossia il pignoramento della pensione per debiti nei confronti di Stato, enti provinciali e Comuni. Anche in questo caso analizzare la normativa pre aggiornamento significa considerare il limite massimo del quinto del trattamento.
Pignoramento del trattamento pensionistico direttamente all’Inps: ecco cosa sapere
Per completare i tasselli del quadro quali pensioni sono pignorabili bisogna prendere in esame anche il caso del trattamento pignorato direttamente all’Inps. In questo caso l’orientamento normativo prevede che il creditore lasci una somma a disposizione del pensionato debitore, in modo da garantirgli in ogni caso un sostentamento economico.
Tale ammontare minimo corrisponde all’assegno sociale aumentato del 50%.
Crediti alimentari: cosa sapere sulle regole di pignoramento della pensione
Un ulteriore caso da considerare quando si parla di quali pensioni sono pignorabili è quello dei crediti alimentari. In queste circostanze non è necessario fare riferimento alle norme dell’Inps ma bisogna rifarsi all’autorità del Presidente del Tribunale o di un giudice delegato.
A tal proposito è però bene specificare che nel novero dei crediti alimentari non rientrano gli assegni di mantenimento che, per legge, devono essere versati all’ex coniuge. Quando si chiama in causa la definizione di credito alimentare si parla di una somma periodica che viene versata a un parente prossimo che versa in condizioni temporanee di grave indigenza economica.
Un esempio calzante al proposito riguarda il caso del genitore che corrisponde una somma temporanea al figlio maggiorenne in temporaneo stato di inoccupazione.