Quota 100 pensioni: tutte le news in materia di previdenza

Ultimissime pensioni: cosa succederà dopo la sentenza della Corte Costituzionale

Riparte il dibattito sulla previdenza italiana dopo la decisione della Consulta che è intervenuta sulla Riforma pensioni 2011, definendo incostituzionale il blocco della rivalutazione degli assegni pensionistici 2012-2013. Secondo la Corte Costituzionale infatti, la norma che ha definito il blocco della perequazione, sulle pensioni con un importo superiore a tre volte il minimo Inps, andrebbe contro i principi della costituzione italiana.

La sentenza, depositata il 30 aprile 2015, dichiara che l’interesse dei pensionati, specie se titolari di prestazioni previdenziali con importi modesti, è teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva il diritto ad un trattamento previdenziale adeguato. “Tale diritto - continua la Corte - costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio”.

Pensioni 2015 dopo la sentenza della Consulta

Una decisione che, come era prevedibile, ha ottenuto un grande consenso da parte dei sindacati, che avevano duramente contestato la riforma Fornero. “Avevamo ragione noi, il provvedimento era profondamente ingiusto e anticostituzionale” ha dichiarato Carla Cantone della SPI- CGIL.

Si è espressa in favore del provvedimento della consulta anche Vera Lamonica di CGIL, affermando che “la sentenza della Corte conferma che la cosiddetta riforma non sta in piedi e che le norme vigenti vanno cambiate”.

A questo punto il Governo Renzi dovrà trovare dei correttivi politici ed economici per rimediare ai danni causati dalla Riforma Fornero. Per quanto riguarda il lato politico, è fondamentale una revisione della proposta quota 100 pensioni avanzata dall’onorevole Cesare Damiano.

Possibile Riforma Pensioni Governo Renzi con Quota 100

L’idea è di permettere l’accesso alla pensione a tutti i soggetti che, sommando gli anni di età e quelli di anzianità contributiva, raggiungono la cosiddetta quota 100 pensioni (ad esempio 58 anni di età e 42 anni di contributi), fissando delle soglie contributive minime. In questo modo si avrebbe una maggiore flessibilità in uscita.

In ogni caso per dare una risposta immediata alla sentenza della Cassazione, i tecnici del Governo Renzi si sono già messi a lavoro, insieme a quelli dell’Inps e agli esperti del MEF. Come ha ricordato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, la sentenza deve essere applicata e il Governo dovrà trovare delle soluzioni che impediscano un implosione del sistema previdenziale italiano.

Il primo passo sarà quello di ricalcolare le pensioni che sono tate colpite dal blocco della perequazione nel biennio 2012-2013. Successivamente sarà necessaria però una manovra politica che imprima un inversione di rotta al sistema previdenziale, modificando le regole di accesso alla pensione, e al momento la proposta più auspicabile sembra essere proprio quella della quota 100 pensioni.

 

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