Riforma delle pensioni: ecco i costi che comporterà

La riforma delle pensioni è una delle novità più attese. Lo scenario previdenziale, caratterizzato da nodi molto gravi ormai da anni, attende un cambio di passo dopo la Legge Fornero.

Misure per le pensioni 2017: cosa succederà

La riforma delle pensioni potrebbe far parte dei contenuti della prossima legge di stabilità. Prima di avere riferimenti sicuri in merito è infatti opportuno attendere le specifiche del testo normativo in questione, dove dovrebbe venir inserito l’APE (acronimo di prestito pensionistico).

Questa misura, in studio da parte del Governo ormai da tempo, permetterebbe ai nati tra il 1951 e il 1953 di andare in pensione 3,7 anni prima rispetto ai requisiti per la pensione di vecchiaia.

Questo avrà però un costo, ossia un prestito pensionistico di durata ventennale, da rimborsare tramite trattenute sull’assegno mensile.

Gli altri nodi del pacchetto pensioni: cosa potrebbe cambiare

La riforma delle pensioni non prevede solamente l’APE. L’esecutivo ha infatti messo in campo anche altre proposte, tra le quali è possibile ricordare l’estensione della quattordicesima, che attualmente riguarda i pensionati che prendono meno di 10.000€ all’anno e l’ampliamento della platea di pensionati beneficiari della no tax area.

In merito alle ultime due misure bisogna però considerare le risorse. Il Governo ha parlato di 1,5 miliardi di euro per l’intero pacchetto, cifra giudicata non sufficiente dagli esponenti delle principali sigle sindacali, che hanno portato alla luce la necessità di lavorare anche su aspetti come la Quota 41 e l’estensione della platea dei lavoratori impiegati in mansioni usuranti.

Flessibilità 2017: ecco cosa ha detto Nannicini

In merito a riforma delle pensioni si è espresso ancora una volta Tommaso Nannicini, ricordando che per l’APE sarà decisivo il contributo degli istituti di credito. In caso contrario il costo della Riforma risulterebbe alquanto oneroso e arriverebbe a toccare cifre comprese tra i 5 e i 10 miliardi di euro.

Parlando di questo aspetto Nannicini ha ricordato i recenti tavoli di lavoro con gli esponenti delle principali sigle sindacali che, a suo dire, non hanno portato a nessun cambiamento decisivo e a nessuna alternativa meno costosa di quella appena ricordata.

Nannicini: le polemiche della Camusso sono indietro di qualche mese

In merito a riforma delle pensioni il sottosegretario a Chigi Nannicini ha parlato anche delle recenti parole di critica della Camusso, che si è espressa in maniera negativa sull’APE, definendo priva di senso l’idea stessa del prestito pensionistico.

Nannicini, commentando quelli che potrebbero essere dei passi decisivi in vista della riforma, ha definito le suddette polemiche indietro di qualche mese. A suo dire, infatti, l’APE è una riforma importante che permetterà a tantissime persone danneggiate dalla Legge Fornero di usufruire della flessibilità con un reddito ponte verso la pensione e la possibilità, grazie a detrazioni mirate, di ridurre il peso economico del rimborso.

 

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