Riforma pensioni 2015 novità precoci e opzione donna

Riforma pensioni 2015 novità: il dibattito politico

Con grande disappunto da parte dell’opinione pubblica – e delle sigle sindacali – il premier Matteo Renzi ha annunciato che la Legge di Stabilità non conterrà modifiche al sistema previdenziale. Il Presidente del Consiglio ha giustificato questa mancanza apponendo motivazioni di natura tecnica: il Governo, in breve, non detiene certezze circa l’entità del deficit che l’Europa accorderà all’Italia.

Ad ogni modo, è possibile che il testo possa essere ritoccato pesantemente nelle commissioni parlamentari, le quali potrebbero inserire modifiche proprio sul sistema pensionistico. Il dibattito sulla riforma pensioni non ha comunque fatto segnare progressi rispetto al recente periodo. A tenere banco è la proposta di Cesare Damiano, presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, che sembra avere le maggiori chance di essere approvata.

Riforma pensioni 2015 lavoratori precoci

La proposta dell’esponente Pd consiste in una sorta di quota 97: i lavoratori potranno andare in pensione a 62 anni, a patto che abbiano 35 anni di contributi. L’accesso anticipato alla pensione costerebbe loro circa il 2% dell’assegno previdenziale.

La proposta di Cesare Damiano si rivolge anche ai cosiddetti lavoratori precoci (ossia a coloro che hanno iniziato a lavorare prima del compimento dei 20 anni di età e, in virtù dei requisiti pensionistici attuali, sono costretti a lavorare per oltre 42 anni), i quali potranno accedere al trattamento previdenziale con 41 anni di contributi, e senza alcuna penalizzazione.

Nel frattempo, sempre nell’ambito riforma pensioni 2015 novità, si registrano agitazioni da parte del mondo sindacale. Cigl, Cisl e Uil hanno pubblicato nei giorni scorsi un comunicato congiunto – non succede spesso – nel quale chiedono che la riforma pensioni venga inserita già nella Legge di Stabilità. Il comunicato ha posto particolare attenzione alla questione dei lavoratori precoci.

Da questo punto di vista, le sigle si aspettano una presa di posizione ancora più marcata da parte di Cesare Damiano che, va detto, non è rimasto inoperoso: nelle ultime settimane ha più volte invitato Matteo Renzi a un confronto serrato sulla questione.

Riforma pensioni 2015 novità: l’opzione donna

In verità, la Legge di Stabilità contiene alcuni riferimenti al sistema previdenziale. Nello specifico, all’Opzione Donna. In breve, il testo estende questa modalità fino al 31 dicembre del 2015. Nel concreto, significa che potranno andare in pensione anticipata tutte le donne nate entro il 30 settembre 1958, purché lavoratrici dipendenti.

Le lavoratrici autonome, invece, potranno andare in pensione anticipata solo se nate entro il 30 settembre del 1957, dal momento che per loro il requisito anagrafico è più alto di un anno.

Sul fronte delle finestre mobili, inoltre, il testo non sembra apportare novità di rilievo.

 

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