Rimborso pensioni, la magistratura: «L’Inps restituisca tutto»

Rimborso pensioni Inps 2015: ricorso accolto a Napoli

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, arriva da Napoli il primo attacco al decreto legge del Governo sui rimborsi ai pensionati. Con un decreto ingiuntivo il tribunale partenopeo ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Vincenzo Ferrò e ha dato all’Inps un termine di 40 giorni per pagare all’assistito del Ferrò 3074 euro. Somma che fungerebbe da pieno rimborso per la mancata rivalutazione della pensione durante il biennio 2012-2013.

La decisione del Giudice della Sezione Lavoro di Napoli ha destato non poco stupore, soprattutto perché il documento porta la data del 29 maggio, ossia otto giorni dopo l’entrata in vigore del decreto legge con il quale il Governo ha disciplinato gli effetti della sentenza della Consulta.

Rimborso pensioni sentenza in contrasto con il nuovo decreto legge

Sembra, infatti, che il giudice non abbia tenuto conto della nuova legge, intervenuta dopo la presentazione del ricorso (13 maggio). Allo stesso tempo è chiaro che l’Inps non pagherà, perché facendolo andrebbe contro la Legge. In tal caso però, ha spiegato Ferrò, si aprirà un contenzioso davanti alla stessa magistratura.

Una situazione che rappresenta solo l’inizio di un lungo percorso, al quale ne seguiranno altri simili. L’avvocato ha infatti dichiarato che nei prossimi giorni depositerà altri ricorsi per il rimborso dalla mancata perequazione.

La Codacons, invece, sostiene che la decisione del tribunale di Napoli “avalla la class action” avviata dall’associazione stessa, alla quale avrebbero già aderito oltre 5 mila pensionati con l’invio di una diffida all’istituto previdenziale e al ministero del Lavoro.

Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha inoltre dichiarato che se l’Inps non restituirà integralmente le somme dovute per la mancata indicizzazione, saranno migliaia i ricorsi “che potranno contare sull’importante precedente del tribunale di Napoli”.

Rimborso pensioni a chi spetta secondo la nuova legge

Attualmente lo scenario più plausibile sembra quello di un contenzioso diffuso. Lo stesso che avevano preannunciato molte associazioni in seguito al decreto legge varato dal Governo, che ha disposto rimborsi medi per un importo di 500 euro, ossia il 20-25% del rimborso totale, e riservati ai titolari di pensioni fino a 6 volte il minimo (ovvero con importi lordi inferiori a 3 mila euro).

Ma come si risolverà la questione? Con tutta probabilità, la controversia finirà davanti alla Corte Costituzionale e toccherà alla Consulta di stabilire se il decreto rispetta la Costituzione. In proposito si è espresso il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dichiarando che i pensionati sono liberi di fare ricorso, ma dovranno tenere conto del nuovo decreto che a suo dire osserva pienamente quelli che la Corte ha indicato come “limiti della normativa precedente”.

 

 

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