La bocciatura del blocco della rivalutazione pensioni negli anni 2012/2013 per effetto della Legge Fornero ha aperto la questione dei rimborsi, che dovrebbero coinvolgere circa 6 milioni di cittadini con un trattamento pensionistico tre volte superiore alla minima Inps.
Aggiornamento pensioni: i rimborsi potrebbero non riguardare tutti
I rimborsi legati alla bocciatura da parte della Corte Costituzionale del blocco della rivalutazione pensioni potrebbero non riguardare tutti gli ex lavoratori che si sono visti congelare i trattamenti pensionistici tra il 2012 e il 2013. Come affermato dal Presidente della Corte Costituzionale, questa sentenza ha come effetto la cessazione dell'efficacia della norma.
Questo significa che è prevista anche la possibilità di un nuovo decreto, che sembra essere orientato verso un innalzamento del tetto del blocco delle perequazioni, che verrebbe portato al quintuplo della minima Inps (più alto del triplo previsto dalla Legge Fornero).
Pensione 2015: chi riceve 5.000€ potrebbe non essere rimborsato
La Legge Fornero prevedeva un blocco della rivalutazione pensioni per gli anni 2012/2013 per i trattamenti tre volte superiori alla minima Inps (500€). La nuova norma potrebbe vedere l'innalzamento di questa soglia e, secondo quanto affermato dal Sottosegretario all'Economia, si pensa di considerare come nuovo "paletto" un trattamento pensionistico pari a 5000€ lordi al mese, oltre il quale il rimborso non è previsto, in quanto verrebbero meno i requisiti di giustizia sociale.
La rivalutazione dei trattamenti bloccati tra il 2012 e il 2013 non è sempre considerata automatica. Per avere un'idea dell'effettiva entità del rimborso, i pensionati coinvolti nell'applicazione dell'articolo della Legge Fornero potrebbero trovarsi nella necessità di presentare un ricorso (opzione non considerata da fonti vicine alla Corte dei Conti, che parlano di possibilità di richiesta di rimborso immediato all'Inps). Altro nodo importante aperto dalla sentenza è la questione delle pensioni retributive (circa l'88% di quelle erogate in Italia), che potrebbero subire delle penalizzazioni.
Rivalutazione Istat: diffide all'Inps
La sentenza che ha dichiarato incostituzionale il blocco rivalutazione pensioni ha portato le Associazioni dei Consumatori a presentare una diffida all'Inps, con l'obiettivo di sollecitare la restituzione automatica di quanto congelato dal decreto Salva Italia. Meno rigida la posizione dei sindacati, che si sono detti pronti a parlare di una restituzione dilazionata nel tempo, considerando anche l'importante cifra che dovrà essere rimborsata, e che si aggira tra i 5 e i 6 miliardi di euro.
Istat rivalutazione: gli occhi aperti dell'Ue
Il Governo è sotto gli occhi non solo dei cittadini ma anche dell'Unione Europea. Fonti UE hanno riferito come dopo la bocciatura del blocco rivalutazione pensioni da Bruxelles ci sia attesa per la norma che regolerà il rimborso dei trattamenti non adeguati al costo della vita tra il 2012 e il 2013.
Occhi aperti anche per quanto riguarda l'impatto sui conti, che non è da trascurare. La cifra complessiva, come già ricordato, si aggira tra i 5 e i 6 miliardi di euro, somma che contribuirebbe alla creazione di un buco di oltre 16 miliardi.