Stipendi PA e pensione anticipata: le ultime novità

Gli stipendi PA e la riforma delle condizioni dei lavoratori di tale ambito lavorativo sono al centro del dibattito previdenziale da diverse settimane. Ecco alcune delle novità più importanti in merito.

Pubblica amministrazione: tutti in pensione anticipata con il contributivo fino al 2018

La bozza di riforma della pubblica amministrazione prevede un cambiamento sostanziale, ossia la possibilità per i lavoratori di entrambi i sessi di andare in pensione anticipata con l'Opzione Contributiva, fino ad ora riservata solo alle donne. Questa alternativa, che a differenza del sistema retributivo non si basa sulle annualità degli stipendi PA percepiti e sul numero totale di settimane assicurate ma sul valore dei contributi versati (il quadro è quindi decisamente più svantaggioso rispetto a quello attualmente in vigore), permette di fare richiesta della pensione anticipata a 57 anni e 3 mesi di età, a fronte del perfezionamento di 35 anni di contributi. I dipendenti statali, nei cinque anni precedenti l'inizio del periodo di pensione, potranno fare domanda di part time al 50% dello stipendio, e vedersi calcolare la pensione come se il rapporto non avesse subito modifiche dal full time.

Stipendi pubblica amministrazione: nessuna novità sullo sblocco

Gli stipendi PA sono al centro dell'attenzione non solo per quanto riguarda il rapporto con la pensione anticipata, ma anche per via del congelamento. I dati Istat relativi al 2013 parlano di un importante calo negli ultimi tre anni, con una perdita media di 583 euro pro capite dal 2010, senza considerare l'erosione dovuta all'inflazione. Da parte delle istituzioni non si parla di sblocchi almeno per il 2015. Non si sa ancora nulla per quanto riguarda i progetti per il 2016. Resta connesso per scoprire tutti gli aggiornamenti.

 

 

Maggiori informazioni qui:
Ti è piaciuto l'articolo? Sei rimasto soddisfatto? Aiutaci a far crescere il portale clicca qui: