Ultime pensioni precoci: le iniziative del Governo

Le ultime pensioni precoci sono molto positive. Per avere un’idea generale del quadro è necessario considerare l’incontro tra i rappresentanti della categoria e il sottosegretario di Palazzo Chigi Tommaso Nannicini.

Incontro Nannicini - lavoratori precoci: ecco cosa ha detto Roberto Occhiodoro

Le ultime pensioni precoci, come appena ricordato, riguardano soprattutto l’incontro avvenuto tra i membri del gruppo Facebook “Lavoratori precoci a tutela dei propri diritti” e Tommaso Nannicini. Roberto Occhiodoro, amministratore del gruppo diventato un punto di riferimento in rete per chi ha iniziato a versare i contributi prima del compimento dei 18 anni, ha comunicato successivamente il buon esito del confronto.

Le richieste dei lavoratori precoci sono da tempo al centro dell’attenzione mediatica. I contribuenti che hanno iniziato a muoversi nel mondo professionale da giovanissimi, magari svolgendo lavori usuranti, sono concentrati soprattutto sulla Quota 41, ossia la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi alle spalle, questo a prescindere dall’età anagrafica.

Quota 41: l’APE non la toccherà

Parlare di ultime notizie pensioni precoci significa per forza di cose discutere di APE (acronimo di anticipo pensionistico), il principale strumento in studio per la concretizzazione della flessibilità in uscita.

Tra le principali preoccupazioni dei lavoratori precoci c’era il fatto che l’APE potesse sostituirsi alla Quota 41, escludendo di fatto tantissime persone dai benefici della flessibilità in uscita.

Dal Governo, per voce di Nannicini, sono arrivate chiare rassicurazioni in merito: l’APE non inciderà in alcun modo sulla Quota 41 e non riguarderà la categoria dei lavoratori precoci.

Pensioni dei precoci: ecco come si muoverà il Governo

Per quanto riguarda ultime notizie pensioni precoci bisogna ricordare che, oltre alle rassicurazioni relative al rapporto tra APE e Quota 41, Nannicini ha approfondito anche la questione delle pensioni ai lavoratori precoci.

Secondo quanto riferito da Occhiodoro nelle ore successive all’incontro, il sottosegretario di Palazzo Chigi ha sottolineato lo studio di una soluzione che porti le variazioni da 2 a 5 anni, il tutto con un aggravio che non superi i 3 mesi ogni lustro.

Ricongiunzioni onerose: cosa succederà?

Le ultime notizie pensioni precoci riguardano l’incontro tra Nannicini e i rappresentanti della categoria durante il quale si è parlato delle tematiche sopra riportate, ma anche di ricongiunzioni onerose.

Sul gruppo Facebook “Lavoratori precoci a tutela dei propri diritti” Occhiodoro ha riportato l’esito del confronto con il sottosegretario di Palazzo Chigi, specificando che il Governo sta lavorando all’eliminazione delle ricongiunzioni onerose.

Anche da parte dell’esecutivo c’è l’opinione che si tratti di un approccio sbagliato, che implica un pagamento supplementare a volte molto salato.

Spiragli interessanti anche per il contributo di solidarietà, che verrebbe richiesto per finanziare la manovra e che riguarderebbe i redditi superiori a 100.000€, quindi non le pensioni d’oro.

Concludiamo ricordando che, sempre secondo quanto affermato da Nannicini, il Governo sta studiando un modo per consentire ai titolari di assicurazioni pensionistiche di riscattarle entro 3 anni dalla scadenza.

 

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