Ultime riforma pensioni: i costi dell’APE e la flessibilità in uscita

Le ultime riforma pensioni, in attesa degli esiti dell’incontro tra sindacati ed esponenti dell’esecutivo, riguardano soprattutto le dichiarazioni del sottosegretario a Palazzo Chigi Tommaso Nannicini, che si è espresso in merito all’APE.

APE: l’anticipo sarò aperto a tutti

In merito a ultime riforma pensioni è bene citare quella che è senza dubbio una buona notizia. Tommaso Nannicini ha infatti dichiarato che l’APE – lo strumento per la concretizzazione della flessibilità in uscita – sarà aperto a tutti.

Per andare in pensione tre anni prima del previsto grazie alla sottoscrizione di un prestito ventennale non ci dovrebbero essere vincoli relativi alla gestione di appartenenza.

Questa novità sembra rappresentare una risposta alle richieste dei sindacati. Non è certo però tutto, dal momento che rimane ancora da sviscerare la questione degli anni effettivamente utili per richiedere l’anticipo pensionistico.

Quanto costerà l’anticipo pensionistico

Le ultime riforma pensioni, che vedono al centro dell’attenzione le recenti dichiarazioni di Tommaso Nannicini, sono molto importanti anche per quanto riguarda l’inquadramento effettivo dei costi. Il sottosegretario a Palazzo Chigi ha infatti dato delle stime precise in merito, ricordando che ogni anno di anticipo costerà circa 50€ mensili.

Nannicini, che è stato incaricato dal premier Renzi di coordinare i tavoli di lavoro sul futuro pensionistico assieme a Giuliano Poletti, ha rilasciato queste dichiarazioni nel corso di un’intervista alla trasmissione televisiva Presa Diretta.

Pensioni novità: cosa dice Tito Boeri

Per completare il quadro delle ultime riforma pensioni è opportuno fare riferimento anche alle dichiarazioni del numero uno dell’Inps Tito Boeri.

L’economista bocconiano, intervenuto sempre nel corso della trasmissione Presa Diretta, ha parlato di alcuni temi a lui molto cari e legati a filo doppio alla sostenibilità del sistema previdenziale. Uno di questi riguarda senza dubbio il peso che costituiscono i vitalizi ai politici per le casse dello Stato.

Secondo il Presidente Inps, la chiave per avere maggiori risorse per la flessibilità in uscita, attesa ormai da tanto tempo, riguarda appunto l’intervento su questi emolumenti.

Boeri: meglio la pensione anticipata a 62 anni

Per quanto riguarda le ultime riforma pensioni e il punto di vista di Tito Boeri è importante ricordare che per l’economista numero uno dell’Ente la scelta migliore sarebbe la possibilità di andare in pensione anticipata un anno prima rispetto a quanto previsto dall’APE, ossia a 62 anni.

Il suddetto limite è il medesimo riportato nella proposta di legge a firma dell’esponente PD Cesare Damiano, che nel suo ddl fa riferimento a un anticipo di 4 anni e a una penalizzazione sull’assegno pensionistico pari al 2% annuo.

Un altro aspetto toccato da Boeri nel corso del suo intervento televisivo è legato alla situazione degli over 55 che si ritrovano senza lavoro, per i quali il presidente Inps propone da tempo l’introduzione di una forma di reddito.

 

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