Dalle recenti dichiarazioni di Damiano, Presidente della commissione Lavoro alla Camera si apprendono le ultimissime sulle pensioni precoci, secondo quanto dichiarato il presidente ha mostrato grande fiducia verso l’esito dell’incontro tenutosi oggi tra il Governo e i Sindacati.
Ultimissime sulle pensioni precoci Governo Renzi
Le ultimissime sulle pensioni precoci hanno visto al centro delle possibili modifiche apportate dalla riforma proprio l’aumento delle pensioni minime, tramite raccolta di almeno 100 mila adesioni.
Secondo quanto dichiarato da Alberto Giombetti, delegato dell’Anp e Cia la raccolta delle firme sarebbe partita già dallo scorso anno, con il principale obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica ma anche istituzioni e partiti.
Tramite la raccolta firme secondo le ultimissime sulle pensioni precoci obiettivo prioritario di coloro i quali hanno presentato adesione non è esclusivamente l’aumento delle pensioni minime ma anche l’estensione del bonus di 80 ai pensionati al di sotto dei mille euro mensili. Oltre a richiedere l’ampliamento delle aree esenti da tasse ed una sanità pubblica più efficiente anche per chi vive in zone rurali.
Ultimissime su pensioni precoci 2016
Le ultimissime sulle pensioni precoci fanno ben sperare molti dei lavoratori vista la grande attenzione sull’incontro tra il Governo e i Sindacati. Secondo il presidente della commissione lavoro Cesare Damiano si potrebbe già parlare di vittoria in quanto sono già state avviate le riforme sulle pensioni, nonostante però ancora la proposta dovrà essere corretta in almeno quattro punti.
Secondo l’esponente del Pd l’unico ufficiale pagatore per gli importi pensionistici dovrà essere l’Inps mentre l’anticipo deve essere esteso a quattro anni. Un ulteriore petizione online ha raggiunto il primo traguardo delle 25 mila firme in sole due settimane, obiettivo innalzato ad almeno 30 mila adesioni, offrendo l’opportunità anche a chi ancora non ha aderito alla petizione.
Ultimissime sulle pensioni dei precoci
Petizione che sarà indirizzata al Presidente del Consiglio e ai Presidente sia della Camera che del Senato a sostegno della proposta presentata da Damiano e Gnecchi, tramite la legge 857 che prevede l’introduzione di un criterio di flessibilità delle pensioni e per i lavoratori precoci.
Diffuso però il timore che la quota 41 non venga presa in considerazione come una delle priorità del Governo, che a causa delle minori risorse a disposizione potrà presentare misure di pensione anticipata generalizzabili piuttosto che misure ad hoc.
Mentre da un lato Cesare Damiano sembra incalzare sull’introduzione della pensione anticipata a 62 anni e 35 anni di contributi con una penalizzazione annua al più del 2% dall’altro lato sia Poletti, Ministro del Lavoro che Morando, viceministro economia, sembrano frenare queste proposte. Ecco perché risulta realmente in bilico la situazione della quota 41.
Dalle ultimissime sulle pensioni precoci, ovvero di tutti i lavoratori che hanno già maturato 40/41 anni di contributi iniziando a lavorare in giovanissima età, l’incontro fissato oggi potrà chiarire diversi aspetti riguardo le pensioni precoci. Ovvero la volontà politica di far uscire dal mondo del lavoro tramite la quota 41 molti dei lavoratori riconoscendone il diritto ad una pensione e una vecchiaia serena.