Uscita anticipata pensioni: come superare la Fornero

Il tema uscita anticipata pensioni è al centro dell’attenzione da più di un anno. Governo e parti sociali hanno discusso più volte su come superare l’assetto della Legge Fornero, che ha cambiato radicalmente il sistema pensionistico nel 2011.

Per ora non si parla di modifiche radicali, ma solo dell’introduzione di meccanismi che potranno consentire un’uscita anticipata dal percorso lavorativo.

Pensioni anticipate: meccanismi a carico del lavoratore

Per ora, come già ricordato, si parla soprattutto di uscita anticipata pensioni e di flessibilità, con meccanismi a carico dei lavoratori. Come sottolineato anche dal ministro dell’economia Padoan, i conti pubblici rendono difficile un’attenzione simultanea a misure come il bonus di 80€ e la flessibilità in uscita.

Anche dal Governo arrivano chiare richieste in merito, incentrate su una scelta chiara nel capitolo previdenziale.

Ape: come funziona il progetto di flessibilità in uscita

Parlare di uscita anticipata pensioni significa soprattutto discutere di Ape, un sistema messo a punto dal Governo Renzi che dovrebbe essere istituzionalizzato con il varo della Legge di Stabilità 2017.

In cosa consiste? Nell’applicazione di un prestito pensionistico che il lavoratore intenzionato a concludere prima del tempo la propria carriera lavorativa ha la facoltà di richiedere a un istituto di credito, o all’azienda stessa dove è dipendente qualora la realtà in questione abbia in progetto di svecchiare la forza lavoro.

Prestito pensionistico: come viene rimborsato

L’uscita anticipata pensioni prevede in primo piano l’ipotesi dell’Ape e del prestito pensionistico. Questa misura, dedicata sia a chi vuole lasciare prima il lavoro sia a chi lo ha perso e ha poche possibilità di ritrovarlo, consente di accedere al credito con un piano di ammortamento che può avere una durata anche ventennale, e di rimborsare il tutto con decurtazioni sull’assegno mensile.

La misura prevede anche una tutela per i pensionati meno abbienti, per i quali lo Stato si fa carico del prestito pensionistico sollevando dal rimborso delle rate tramite l’applicazione di detrazioni.

Rita: di cosa si tratta?

Lo schema che potrebbe definire l’uscita anticipata pensioni non prevede solo l’Ape, ma anche la Rita, acronimo di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. In cosa consiste? Nella possibilità, appannaggio chiaramente di chi ha accumulato un capitale sufficiente, di attingere dai fondi di previdenza complementare.

Quali sono i principali vantaggi di questa scelta? La possibilità di uscire prima del tempo dal percorso lavorativo ma senza intaccare troppo l’assegno principale in quanto, come sopra ricordato, si andrebbe a toccare la rendita integrativa.

Secondo lo schema in fase di studio il lavoratore avrebbe anche la possibilità di affiancare i due mezzi, scegliendo di accedere a parte dell’anticipo tramite decurtazioni dal fondo complementare e, per la restante percentuale, di fare riferimento al prestito concesso dall’azienda o da un istituto di credito.

Per quanto riguarda le penalizzazioni, rimane ferma l’ipotesi di una decurtazione che parte dal 2% per gli assegni più bassi.

 

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