Pensioni come si calcola la quota 100: guida tecnica

In questi ultimi due anni sono stati portati in primo piano tanti progetti per migliorare la flessibilità in uscita, ossia lo schema pensionistico che prevede un’uscita anticipata con una piccola decurtazione dell’assegno mensile. Tra le varie soluzioni messe in campo è possibile ricordare la Quota 100, proposta dall’esponente PD Cesare Damiano. Informarsi su pensioni come si calcola la quota 100 è fondamentale se si vogliono avere le idee chiare sulle questioni previdenziali.

Cosa prevede la proposta Damiano

Per capire pensioni come si calcola la quota 100 è innanzitutto necessario ricordare che la suddetta proposta si propone di reintrodurre il sistema delle quote, ossia la possibilità di andare in pensione di vecchiaia una volta raggiunta un determinato risultato dato dalla somma tra contributi ed età anagrafica. Nel caso della proposta di Cesare Damiano il suddetto numero è 100.

Quota 100: cosa devono fare i lavoratori

Iniziamo a entrare nel dettaglio di pensioni come si calcola la quota 100 specificando che, secondo il disegno di legge firmato da Cesare Damiano, il lavoratore dipendente intenzionato ad avvalersi della flessibilità in uscita deve perfezionare almeno 35 anni di contribuzione e avere un’età superiore ai 62 anni.

Le altre combinazioni per il raggiungimento della quota 100 prevedono la possibilità di uscire dal lavoro a 62 anni con almeno 38 anni di contributi, a 63 anni con alle spalle 37 anni di contribuzione, ma anche dopo aver compiuto i 64 anni, a patto di aver maturato almeno 38 anni di contribuzione utile.

Lavoratori autonomi 2017: cosa prevede il progetto di Cesare Damiano?

Parlare di pensioni come si calcola la quota 100 significa considerare anche il caso dei lavoratori autonomi. Il disegno di legge di Cesare Damiano, rimasto per diverso tempo sui tavoli di discussione del governo e delle parti sociali in vista del perfezionamento della flessibilità in uscita, prevede dei requisiti più alti.

Chi non ha un lavoro dipendente non deve infatti raggiungere la quota 100, bensì la quota 101. I lavoratori autonomi possono quindi richiedere l’accesso al trattamento pensionistico con 63 anni di età e 38 di contributi, ma anche al raggiungimento dei 64 anni, a patto di aver perfezionato un’anzianità contributiva utile di almeno 37 anni.

Ddl 2945: cosa cambia per i lavoratori precoci?

Per quanto riguarda il nodo pensioni come si calcola la quota 100, è bene ricordare che nel ddl 2945 firmato da Cesare Damiano non sono previste misure particolari per le pensioni dei precoci, ossia i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi prima del compimento dei 18 anni, alcuni addirittura prima dei 16.

Secondo lo schema di Cesare Damiano, questa categoria di lavoratori dovrebbe rimanere sul posto di lavoro fino al compimento dei 62 anni, età minima per il conseguimento della pensione anticipata sulla base delle regole della Legge Fornero.

 

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