Pensione anticipata dipendenti pubblici

Pensione anticipata dipendenti pubblici: pensionamento d’ufficio e prepensionamento

Quali sono le ultime novità pensione anticipata dipendenti pubblici? Ci sono rilevanti novità sul fronte della pensione anticipata 2014, derivanti, in larga parte, dalla conversione in legge dalla riforma della pubblica amministrazione, con un’attenzione particolare al prepensionamento statali.

Si è verificato l’ingresso in ambito normativo dell’istituto del pensionamento d’ufficio. L’Amministrazione può decidere di rescindere, in modo unilaterale, il contratto di lavoro di un dipendente che abbia conseguito i requisiti di servizio, anche se ciò non può determinarsi prima del raggiungimento dei 62 anni di età.

È stato invece soppresso il trattenimento in servizio. Un intervento pensato per accorciare i tempi inerenti al ricambio generazionale. Nel novero dei soggetti esclusi dal pensionamento d’ufficio, dalla riforma della pubblica amministrazione e dal prepensionamento statali troviamo medici primari, giudici e professori universitari.

La riforma della PA ridefinisce la nozione di pensione anticipata, tracciando un nuovo regime per i dipendenti pubblici. Passiamo in rassegna tutti i dettagli.

Pensione anticipata dipendenti pubblici 2014, gli effetti della riforma

Una delle più importante e ultime novità, come abbiamo accennato in precedenza, riguarda il pensionamento d’ufficio e il prepensionamento statali. In quest’ultimo caso l’Amministrazione potrà intervenire ma solo nei confronti dei dipendenti in possesso dei requisiti di servizio, ma mai prima del raggiungimento dei 62 anni. La soglia raggiunge i 65 anni per i medici ospedalieri, mentre sono esclusi dal provvedimento giudici, medici primari e professori universitari.

Dobbiamo tuttavia rilevare che la riforma della pubblica amministrazione non prevede alcuna variazione normativa inerente alle pensione anticipata 2014 e prepensionamento in merito a privati e autonomi. Queste sono categorie su cui interverranno processi di riforma previsti solo per la fine dell’autunno.

Sono giunte infatti dichiarazioni da parte del Ministro del Lavoro Poletti sulla prossima legge di stabilità, che, a detta dalle fonti governative, chiarirà la questione previdenziale rendendo flessibile l’uscita dal lavoro insieme ai meccanismi già in vigore.

Non ha convinto fino in fondo il “no” espresso in merito all’emendamento presentato alla riforma della pubblica amministrazione che andava a prescrivere la cancellazione delle penalizzazioni per chiunque accedesse al pensionamento a partire dai 62 anni d'età. È intervenuto tuttavia il veto della Ragioneria di Stato.

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