Contributi pensione minima: come e quando accedervi

I lavoratori che ricevono una pensione inferiore al trattamento minimo hanno diritto a un’integrazione. Ecco le regole con cui viene erogata e qualche indicazione in merito ai contributi pensione minima.

Pensione minima: ecco chi ha diritto all’integrazione

L’entità finanziaria del trattamento previdenziale minimo varia di anno in anno (per il 2015 è fissata a 502,39€), e chi riceve assegni inferiori a tale cifra può chiedere un’integrazione.

Quando si parla di contributi pensione minima è prima di tutto necessario ricordare che la già ricordata integrazione non vale per chi usufruisce di un trattamento pensionistico calcolato con il sistema contributivo, e di conseguenza non può far valere anzianità lavorativa al 31 dicembre 1995.

Contributi pensione minima: alcune indicazioni sui redditi

Nel caso in cui i contributi pensione minima contribuiscono alla ricezione di un trattamento considerato insufficiente per la conduzione di una vita di qualità, si può richiedere un’integrazione a patto di soddisfare alcuni requisiti reddituali.

Dal 1993, chiunque abbia intenzione di fare domanda per l’integrazione alla pensione minima non deve possedere redditi personali assoggettabili all’IRPEF pari a un importo superiore al doppio del trattamento minimo previsto per l’anno in corso.

Un’altra regola in vigore dal 1994 prevede che, per aver diritto all’integrazione, il pensionato beneficiario di un trattamento minimo non possieda redditi cumulati con il coniuge non separato per una cifra superiore al quintuplo del trattamento minimo Inps.

Pensione di vecchiaia: altre regole per l’integrazione al trattamento minimo

Per quanto riguarda i contributi pensione minima e la richiesta d’integrazione al trattamento è fondamentale tenere conto anche del fatto che le rendite derivanti dalla casa di abitazione non concorrono alla formazione del reddito, così come anche tutte le somme soggette a tassazione separata.

Queste ultime sono da dichiarare obbligatoriamente solo per le pensioni con decorrenza precedente il 1° febbraio 1994.

Calcola pensione: ecco quante volte può essere riconosciuta l’integrazione al trattamento minimo

Nel caso di lavoratori titolari di più trattamenti pensionistici in merito a pensione minima e a integrazione del trattamento ci si muove secondo le seguenti linee:

  • Attribuzione dell’integrazione a carico della gestione che eroga il trattamento minimo più elevato.
  • A parità d’importo tra diversi trattamenti pensionistici inferiori al minimo Inps, l’integrazione deve essere attribuita a quello con decorrenza più remota (questo vale se l’inizio della plurititolarità risale a una data successiva al 14/6/2000).

Nel caso di più assegni pensionistici e di un trattamento inferiore al minimo erogato a fronte di 781 settimane obbligatorie di contributi pensione minima (sia effettivi sia figurativi, sono esclusi i contributi volontari), l’integrazione spetta sul succitato assegno.

La domanda d’integrazione al trattamento minimo Inps può essere presentata presso qualsiasi sede Inps o tramite i patronati.

 

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