APE: ecco come funziona e quando verrà introdotto

APE è lo strumento che il Governo ha studiato per concretizzare la flessibilità in uscita. Acronimo di anticipo pensionistico, verrà introdotto in seguito all’approvazione del testo della prossima Legge di Stabilità.

Flessibilità in uscita: dettagli sul prestito

Grazie ad APE, che verrebbe introdotto come misura sperimentale dedicata inizialmente ai nati tra il 1951 e il 1953, sarà possibile andare in pensione tre anni prima del previsto sottoscrivendo un prestito ventennale con un istituto di credito convenzionato con l’Ente.

Il suddetto prestito, in caso di decesso del pensionato, non graverebbe sui superstiti. Per quanto riguarda le modalità di rimborso, è bene ricordare che verranno gestite tramite trattenute sull’assegno percepito mensilmente.

La decurtazione in questione potrebbe arrivare fino al 2,9% per ogni anno di anticipo, questo per quanto riguarda i lavoratori inclusi nelle categorie protette dalla leva fiscale. Per chi invece decide volontariamente di abbandonare prima il mercato del lavoro, si parla di una decurtazione massima pari al 10%.

Anticipo pensionistico: le misure per i pensionati meno abbienti

Le decurtazioni appena ricordate hanno destato non poche polemiche tra i detrattori dell’APE. Per questo motivo l’esecutivo ha pensato a delle detrazioni che, applicate nei casi dei pensionati meno abbienti, andrebbero praticamente ad annullare le trattenute.

Questi benefici riguarderanno anche alcune situazioni particolari, come per esempio quella dei disoccupati di lunga durata, dei care givers, dei lavoratori invalidi e di coloro i quali hanno portato avanti mansioni particolarmente usuranti.

Pensioni flessibili: le differenze tra le varie proposte

APE, nonostante la mancanza di testi normativi ufficiali, sembra essere una novità quasi certa per l’anno prossimo, che potrebbe vedere l’introduzione della tanto attesa flessibilità in uscita, che andrebbe a risolvere molte delle storture portate in essere dalla Legge Fornero.

In questi anni si sono susseguite diverse proposte per introdurre la flessibilità in uscita. Una di queste porta la firma di Damiano e di Baretta e si differenzia dall’APE per via di una penalizzazione più contenuta, corrispondente al 2% per ogni anno di anticipo.

Le linee di Damiano e Baretta, però, prevedevano un anticipo di 4 anni, contro i 3 anni e 7 mesi dell’APE.

Chi potrà richiedere l’anticipo pensionistico?

Secondo quanto affermato da diversi esponenti dell’esecutivo, l’APE potrà essere richiesto non solo dai lavoratori dipendenti, ma anche dagli autonomi e dalle Partite IVA iscritte alla Gestione separata.

Come sopra ricordato, gli eredi del pensionato che richiede il prestito ventennale non rischiano niente, in quanto la cifra è coperta da un’assicurazione di premorienza. La somma in questione, assieme agli interessi, sarà a carico del soggetto che usufruirà della flessibilità in uscita tramite l’APE.

Concludiamo ricordando che il prestito pensionistico è solo una parte del pacchetto di riforma delle pensioni previsto per il 2017, che comprende anche interventi sulla quattordicesima, bonus contributivi per i precoci e ricongiunzione gratuita dei contributi.

 

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