Aumento pensioni 2016: nessuna rivalutazione per quest’anno

La Legge di Stabilità 2016 ha definito alcuni dei punti relativi al panorama previdenziale dei prossimi mesi, decretando il blocco della restituzione del debito pensionistico accumulato nel corso del 2015. Questa situazione rappresenta però solo una parte dello scenario complessivo riguardante l’entità dei trattamenti pensionistici per l’anno appena iniziato, panorama che comprende anche questioni relative all’aumento pensioni 2016.

Aumento pensioni: cosa dice la circolare 210 dell’Inps

Per quanto riguarda l’aumento pensioni 2016 è necessario fare riferimento alla circolare 210/2015, il documento di fine anno con il quale l’Inps determina i valori dei trattamenti per il periodo appena concluso e fornisce informazioni provvisorie su quelli previsti per l’anno in arrivo.

Leggendo la circolare in questione è facile comprendere che le pensioni per l’anno appena iniziato saranno leggermente più basse, situazione che è conseguenza di una condizione di stagnazione economica.

Aumento pensioni 2016: ecco i trattamenti che verranno incrementati

Non tutti i trattamenti pensionistici sono fuori dall’aumento pensioni 2016. Ricordiamo infatti la sentenza della Consulta, che nei mesi scorsi ha dichiarato incostituzionale il blocco dei trattamenti pensionistici negli anni 2012 e 2013, sulla base delle disposizioni della Legge Monti-Fornero.

La sentenza della consulta è stata recepita dal Governo italiano con la Legge 65/2015, che contiene tutte le specifiche relative ai rimborsi.

Pensioni 2016: ecco chi riceverà i rimborsi

L’aumento pensioni 2016 riguarderà quindi solo i titolari di trattamenti pensionistici la cui entità è compresa tra le 3 e le 6 volte il minimo Inps (500€). Questi assegni, interessati dal blocco della rivalutazione per effetto della Legge Monti-Fornero, sono stati oggetto di un parziale rimborso lo scorso mese di agosto.

Secondo quanto riportato nella circolare 210/2015 dell’Inps, l’anno appena inziato non porterà solo una perequazione, ma anche una rivalutazione.

A quanto corrisponde tale valore? Al 50% di quanto sarebbe stato applicato in mancanza del provvedimento della Legge Fornero (questo significa che i trattamenti superiori di 6 volte al minimo Inps saranno interessati da una rivalutazione del 10%).

Pensioni aumenti 2016: perché le cose potrebbero cambiare

La circolare 210/2015 che ha decretato la mancanza di aumento pensioni 2016 ha lasciato l’amaro in bocca a tanti titolari di trattamenti pensionistici, non interessati dal provvedimento 65/2015.

Il quadro potrebbe però essere interessato da un cambiamento. Per quale motivo? Perché le previsioni sull’inflazione sono state effettuate tenendo conto dei dati dei primi 9 mesi del 2015, ossia di una situazione che potrebbe subire variazioni nel corso dell’anno solare appena cominciato.

Il quadro per il 2016 riguardo all’entità delle pensioni è quindi chiaro: nessun aumento per i trattamenti non coinvolti nella legge 65/2015 e un leggero segno meno per tutti gli altri, tutto questo senza la necessità di restituire il debito pensionistico accumulato nel 2015, che avrebbe reso necessario un prelievo una tantum rimandato al 2017 dalla Legge di Stabilità.

 

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