Calcolo pensione futura: le stime dell’Inps

Il calcolo pensione futura è un nodo fondamentale soprattutto per le giovani generazioni, il cui futuro non si sa a quali regolamenti previdenziali sarà associato. Per una prima stima è possibile fare riferimento alle buste arancioni, la cui partenza è ormai prossima.

Buste arancioni: come vengono calcolate le pensioni

Il calcolo pensione futura per milioni di italiani riguarderà presto i dati contenuti nelle buste arancioni. In base a cosa verranno calcolati i trattamenti pensionistici? Tenendo conto dei dati attuali, ossia di un contesto economico contraddistinto da un PIL con una crescita annua reale dell’1,5%.

Un altro dato che è risultato essenziale per la compilazione della busta arancione Inps è una carriera lavorativa senza pause contributive.

Come sarà la pensione dei 30enni?

Grazie all’applicativo ‘La mia pensione Inps’ è possibile procedere con una stima del calcolo pensione futura, questione che, come abbiamo ricordato nei paragrafi precedenti, costituisce un nodo molo sentito soprattutto dai lavoratori più giovani.

Per questo motivo facciamo una breve simulazione per vedere a quanto potrebbe ammontare la pensione di un lavoratore dipendente oggi 30enne.

Considerando un reddito netto di 1.000€ al mese, è possibile dire che il soggetto in questione potrà maturare il diritto alla pensione di vecchiaia nel 2056 con un assegno di 1.749€ netti, il che significa 1.400€ lordi. Il risultato in questione corrisponde al 75% dell’ultima retribuzione, pari a 2.330€ mensili lordi.

Pensioni del futuro: ecco cosa permette di fare l’applicativo

L’applicato ‘La mia pensione Inps’ non è solo utili ai fini del calcolo pensione futura, ma consente anche di simulare l’andamento del trattamento in questione sulla base di una crescita del PIL pari all’1%. Prendendo come concreta questa ipotesi, l’assegno pensionistico sopra ricordato subirebbe una decurtazione scendendo a 1.029€ netti, il 95% di un’ipotetica retribuzione a fine carriera pari a 1.284€ mensili.

Come sarà la pensione di un lavoratore 40enne?

Anche i quarantenni si fanno domande sul loro futuro previdenziale. Cosa sapere in questo caso in merito a calcolo pensione futura? Prendiamo come esempio il caso di un lavoratore dipendente di 40 anni che percepisce uno stipendio mensile netto di 2.000€ mensili.

In questo caso si parla della maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia nel 2045, anno in cui il soggetto sopra ricordato potrà andare in pensione percependo un assegno di 2.374€ netti al mese (il che significa 3.326€ lordi), somma corrispondente al 73% di uno stipendio mensile finale pari a 4.555€ lordi.

Se si considera il PIL in crescita dell’1%, le stime appena inquadrate sono da modificare tenendo conto di un assegno mensile di 2.640€ lordi, il che vuol dire che la somma netta è pari a 1.970, ossia l’89,2% di un’ipotetica retribuzione finale pari a 2.958€ mensili lordi.

L’ultimo caso da prendere in esame è quello dei lavoratori autonomi, per i quali si parla di un assegno previdenziale stimato attorno ai 1.871€ netti al mese.

 

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