Cessione del quinto con contratto di solidarietà, come richiederla nel 2015

La cessione del quinto rientra tra i prestiti non finalizzati dal momento che il soggetto, futuro beneficiario del finanziamento, non deve spiegare i motivi alla base del capitale richiesto. Questa forma di credito può essere ottenuta anche da lavoratori che possiedono un contratto di solidarietà, data la condizione di grave crisi economica che oggigiorno grava sul nostro Paese. Ovviamente il fatto che si tratti di un contratto lavorativo, stipulato per difficoltà economiche dell’azienda, non dà un’assoluta garanzia all’ente erogatore del finanziamento di poter recuperare il capitale ed è per questo che tale formula di prestito non viene sempre accolta.

Questa forma di prestito personale è caratterizzata da un tasso di interesse fisso per tutta la durata del contratto che non può andare oltre i 120 mesi, ovvero 10 anni. La maggior parte degli istituti di credito accetta la richiesta di cessione del quinto anche da parte di lavoratori che hanno un contratto di solidarietà che non supera le 40 ore lavorative mensili. La rata mensile non può superare il 20% della retribuzione al netto, ovvero 1/5 dello stipendio. Inoltre il contratto di cessione del quinto per lavoratori che si trovano in tali condizioni può avere una durata minima di 3 anni ed una durata massima 10 anni. La somma erogata dall’istituto di credito è direttamente proporzionale allo stipendio mensile al netto, alla situazione economica dell’azienda e al contratto a tempo determinato o indeterminato.

Se in precedenza il lavoratore dipendente ha già richiesto la cessione del quinto dello stipendio e questa tipologia di prestito è già in corso quando il datore di lavoro converte il suo contratto di lavoro da tempo indeterminato a contratto di solidarietà, si avrà una riduzione dello stipendio e di conseguenza della rata che non dovrà mai superare 1/5 dello stipendio netto.

 

È possibile, inoltre, richiedere la sospensione della rata mensile in sede di cessione del quinto e con contratto di solidarietà, partito in tempi successivi, solo quando il lavoratore si ritrova ad avere una decurtazione dello stipendio pari a 1/3. La richiesta di riduzione della rata nella cessione del quinto risulta, inoltre, la giusta soluzione, anche se da un punto di vista pratico il lavoratore deve stipulare un nuovo contratto di cessione del quinto.

Ricapitolando, il prestito con cessione del quinto con contratto di solidarietà si rivolge a coloro che non fanno più di 40 ore mensili di lavoro in un’azienda a rischio medio. Prevista, inoltre, la stipula di un’assicurazione vita e rischio impiego, nonché un basso tasso di interesse. L’importo massimo della rata mensile è pari ad 1/5 dello stipendio al netto e il contratto prevede una durata massimo di dieci anni con la possibilità di sospendere o ridurre, come anticipato in precedenza, la rata.

Contratto di solidarietà, che cos’è?

Il contratto di solidarietà nasce da un accordo aziendale tra datore di lavoro e sindacati ed è inserito tra gli ammortizzatori sociali. Esso prevede meno ore di lavoro e dello stipendio con lo scopo di favorire nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato.

Il datore di lavoro, che accetta queste condizioni, può godere di alcune agevolazioni in modo da ottenere contributi pari per ogni mensilità corrisposta ai nuovi lavoratori:

  • 15% per i primi dodici mesi;
  • 10% dal tredicesimo al ventiquattresimo mese;
  • 5% dal venticinquesimo al trentaseiesimo mese.

 

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