Cessione del quinto e trattenute per pensionati Inpdap nel 2015

Un pensionato Inpdap, così come un dipendente, può ottenere un prestito personale attraverso la formula della cessione del quinto. Questa tipologia di prestito consente al soggetto richiedente di avere una rata trattenuta direttamente sullo stipendio o sulla pensione, invece di dover effettuare bollettini postali per il rimborso del prestito. Così come negli anni precedenti, anche nel 2015, un pensionato che intende beneficiare dell’erogazione del capitale dovrà presentare come requisito il versamento dei contributi, di almeno tre anni, nella Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. Il rimborso sarà dunque coordinato dall’Inpdap – Inps che rispetterà il piano di ammortamento definito con il pensionato – debitore.

Per beneficiare del finanziamento richiesto, il pensionato presenterà come documentazione sia un cedolino pensione che un documento d’identità in corso di validità. L’importo non potrà essere superiore ad un quinto dello stipendio o della pensione e il piano di rimborso partirà da un minimo di 24 mesi, ovvero due anni, fino ad un massimo di 120 mesi, ossia dieci anni. Nel momento in cui si farà richiesta di cessione del quinto Inpdap, il futuro beneficiario del capitale richiesto dovrà stipulare un’assicurazione sul rischio di vita a tutela dei familiari in caso di morte prematura. Tale polizza, infatti, coprirà il pagamento delle rate restanti per la fine del contratto. Nel caso invece di dipendente Inpdap c’è la polizza assicurativa ad impiego che in caso di decesso prematuro consentirà una rivalsa sul Tfr del soggetto beneficiario del prestito.

Il pensionato che fa richiesta di cessione del quinto Inpdap potrà trovarsi di fronte a diverse opzioni di trattenuta. Sono tre infatti le formule a cui poi corrisponde una diversa quota trattenuta dalla pensione o dalla retribuzione mensile:

  • Rata fissa mensile pari a 1/5 dello stipendio netto e trattenuta in automatico nella retribuzione;
  • Rata fissa mensile pari a 2/5 dello stipendio netto e trattenuta in automatico nella retribuzione. Questo tipo di opzione si chiama Doppio quinto Inpdap ed equivale al 40% della retribuzione percepita;
  • Rata fissa mensile pari al 50% dello stipendio netto e trattenuta in automatico nella retribuzione. Questa formula si chiama Prestito Delega Inpdap.

La domanda di prestito deve essere sicuramente legata all’ammontare della pensione e alla durata del prestito. Il pensionato non dovrà avere un’età superiore ai 65 anni al momento della richiesta. Questa tipologia di finanziamento rientra nella categoria di prestiti non finalizzati ed è per questo che il soggetto non dovrà illustrare i motivi per i quali intende ottenere il finanziamento. Non sono presenti, inoltre, nel contratto spese di istruttoria e il Taeg corrispondente rende tale mutuo conveniente rispetto ad altri.

Il rischio di insolvenza volontario ad opera dell’Inpdap non esiste in questi casi perché, come già chiaro dalla denominazione del prestito, il rimborso avviene tramite trattenuta della rata automaticamente sulla pensione. In questo caso non è necessaria la figura del garante: la garanzia della restituzione del capitale è data dalla pensione.

Tra i prestiti presenti sul mercato finanziario, quello della cessione del quinto è sicuramente tra le tipologie più comode e veloci. Questa modalità di prestito può essere richiesta anche via internet mediante i servizi online, dove è possibile poi consultare la domanda ogni volta, muniti di username e password. Una formula adatta per chi intende rinunciare alle code e ai tempi molto lunghi.

Per avere altre informazioni su questo tipo di prestito, consigliamo di leggere l’articolo sulla cessione del quinto per dipendenti e pensionati Inpdap su infoprestitisulweb.it

 

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