Diritto alla pensione: informazioni per il 2016 e gli anni successivi

Quando si ha diritto alla pensione? La risposta a questa domanda è molto importante e dipende dal sesso del contribuente e dalla sua situazione lavorativa.

Quando si ha diritto di andare in pensione nel 2016: ecco qualche specifica

Il diritto alla pensione nel 2016 si matura come già ricordato a età diverse a seconda della tipologia di lavoro svolta.

Per quanto riguarda la situazione dei dipendenti del settore privato, le lavoratrici di sesso femminile hanno diritto di accedere alla pensione solo se hanno compiuto i 65 anni e 7 mesi (il suddetto requisito anagrafico resterà invariato per il 2017).

I dipendenti pubblici di sesso maschile possono andare in pensione nel 2016 solo se hanno raggiunto il requisito anagrafico dei 66 anni e 7 mesi, che rimarrà invariato nel 2017 e nel 2018, anno in cui  si avrà invece la parità anagrafica con le lavoratrici, che potranno andare in pensione solo se hanno raggiunto i 66 anni e 7 mesi.

Pensione per i lavoratori autonomi: ecco i requisiti

Il diritto alla pensione riguarda chiaramente anche i lavoratori autonomi. Cosa si può dire in merito? Le lavoratrici di sesso femminile possono andare in pensione nel 2016 solo se hanno raggiunto il requisito anagrafico dei 66 anni e 1 mese, che rimarrà il medesimo anche per il 2017.

I lavoratori autonomi di sesso maschile, invece, potranno andare in pensione solo dopo aver maturato i 66 anni e 7 mesi come requisito anagrafico.

Quest’ultimo dato vale per il 2016 e per i due anni successivi. Le modifiche verranno attuate nel 2019 con le aggiunte legate all’adeguamento della speranza di vita Istat.

Diritto di andare in pensione anticipata: tutte le informazioni

Passiamo ora a vedere le informazioni tecniche relative al diritto alla pensione anticipata. Per gli anni compresi tra il 2016 e il 2018, i requisiti sono i seguenti:

  • Lavoratori di sesso maschile: maturazione di almeno 42 anni e 10 mesi di contributi
  • Lavoratrici di sesso femminile: maturazione di almeno 41 anni e 10 mesi di contributi

Gli adeguamenti, salvo modifiche normative sostanziali, scatteranno nel 2019 con il nuovo scatto relativo alla speranza di vita Istat.

Opzione donna: ecco come funziona

L’ultimo punto da considerare in merito al diritto alla pensione è il nodo dell’opzione donna. Di cosa si tratta? Di una misura entrata in vigore nel 2004 con carattere sperimentale e che permette alle lavoratrici che hanno raggiunto i 57 anni e 3 mesi di età – un anno in più se autonome – di andare in pensione con 35 anni di contributi a patto di accettare il calcolo dell’assegno con metodo contributivo.

A inizio 2016, dopo diversi mesi di discussioni parlamentari e tra le parti sociali, la situazione è cambiata. Ora infatti il 31 dicembre 2015, inizialmente data ultima per la presentazione delle domande, è il riferimento per la maturazione dei requisiti.

 

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