Lavoratori precoci: ecco quando va si può andare in pensione

Quando si parla di lavoratori precoci si inquadra una categoria di contribuenti che ha iniziato a versare i contributi in età molto giovane, in alcuni casi prima del compimento dei 18 anni.

Che lavori fanno i precoci?

Per capire meglio la situazione dei lavoratori precoci è utile soffermarsi sulla tipologia di lavori che svolgono. Ovviamente le opzioni sono varie, ma si può parlare di una prevalenza di professioni fisicamente usuranti, come per esempio i lavori in ambito ferroviario.

Questa peculiarità è legata al fatto che, in molti casi, i lavoratori precoci sono persone con un basso livello di scolarizzazione che hanno iniziato a lavorare praticamente subito dopo il completamento della scuola media.

Pensioni dei precoci: cosa dice la legge

I lavoratori precoci devono rispondere a delle regole pensionistiche chiaramente diverse rispetto a quelle degli altri contribuenti. In generale si può dire che l’ordinamento preveda la possibilità di andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica e tenendo come principale riferimento l’ammontare degli anni contributivi.

Prima del varo della Riforma Fornero, il pensionamento dei lavoratori precoci poteva avvenire una volta maturati 40 anni di contributi con una successiva finestra mobile di 12 mesi.

Le cose sono cambiate una volta approvata la Riforma in questione, che ha innalzato il requisito contributivo per la pensione dei precoci portandolo a 42 anni e 10 mesi di anzianità lavorativa per gli uomini e a un anno meno per le lavoratrici.

Da ricordare è che i valori appena citati sono da considerare per il triennio 2016-2018. Per fare un esempio pratico possiamo dire che un lavoratore con accrediti contributivi a partire dai 18 anni con la normativa pre Fornero avrebbe potuto andare in pensione a 58 anni, mentre con quella attualmente in vigore deve aspettare i 60 anni e 10 mesi.

Pensionamento dei precoci: cosa succederà nel 2018

Nel 2018, salvo proroghe all’ultimo, torneranno in vigore le penalizzazioni per chi lascia il lavoro prima del compimento dei 62 anni. Questo cambiamento coinvolgerà necessariamente i lavoratori precoci, motivo per cui, da più di un anno ormai, si parla di un’attenzione specifica a questa categoria di persone.

Il principale segnale in merito è la proposta della Quota 41, ideata dal Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, che ipotizza la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi senza penalizzazioni.

Pensione contributiva dei precoci: ecco cosa sapere

Concludiamo citando un punto degno di nota della proposta di Damiano per i lavoratori precoci riguardante la pensione contributiva pura e la possibilità di usufruire di una maggiorazione contributiva pari al 50% per ogni anno di lavoro svolto durante il periodo da minorenne.

Questo a livello pratico significa che un lavoratore che ha iniziato a versare contributi sedicenne può considerare il biennio dai 16 ai 18 anni come tre anni di lavoro e non come due.

 

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