Nuove pensioni: ecco le mosse di Governo e parti sociali

Come saranno le nuove pensioni? Il Governo e le parti sociali sono al lavoro sul nuovo pacchetto, con le prime approvazioni che dovrebbero arrivare a settembre.

Anticipo pensionistico: lo strumento per la flessibilità in uscita

Quando si parla di nuove pensioni si inquadra soprattutto l’APE (acronimo di anticipo pensionistico), lo strumento che dovrebbe servire a concretizzare la flessibilità in uscita.

Tutto si vedrà al momento dell’approvazione dei contenuti della prossima Legge di Stabilità, ma intanto si sa già che è dedicato ai nati tra il 1951 e il 1953 – no lavoratori precoci – che potrebbero andare in pensione 3 anni prima grazie a un prestito di durata ventennale.

Come avverrà il rimborso? Con piccole trattenute sull’assegno pensionistico, annullate tramite detrazioni in caso di Isee particolarmente basso.

Ricongiunzione contributiva: addio ai costi

Degna di nota per quanto riguarda le nuove pensioni è una novità legata alla ricongiunzione contributiva, per la quale sono stati azzerati i costi. Di cosa si parla quando si nomina la ricongiunzione contributiva? Di un’operazione che consente di unire i contributi versati a enti previdenziali diversi.

Rappresenta un vantaggio sia per chi ha alternato periodi di lavoro nel settore privato a periodi nel pubblico, ma anche per coloro i quali hanno scelto il riscatto della laurea.

Beneficiari dell’azzeramento dei costi per la ricongiunzione contributiva saranno anche i professionisti che, in molti casi, iniziano la carriera versando gli oneri alla Gestione Separata.

Quattordicesima: informazioni sull’estensione

Parlare di nuove pensioni vuol dire considerare anche la quattordicesima. Di cosa si tratta? Di un bonus di 500€ che viene incassato nel mese di luglio dai pensionati che percepiscono un reddito inferiore ai 10.000€ annui.

L’ipotesi del Governo è di estendere tale misura ad altri due milioni di persone, includendo tra i beneficiari anche i pensionati che hanno redditi sotto i 13.000€.

Si tratta però di un passo molto oneroso dal punto di vista dei costi, motivo per cui è allo studio un’estensione flessibile, con un bonus più leggero man mano che il reddito sale oltre la soglia minima.

No tax area: si ipotizza un innalzamento

Concludiamo questo breve excursus dedicato alle nuove pensioni parlando delle ipotesi relative alla no tax area. Di cosa si parla per il suo futuro? Di un innalzamento. Attualmente la soglia di reddito al di sotto della quale non è dovuta alcuna imposta riguarda i pensionati under 75 che percepiscono meno di 7.750€ all’anno e gli over 75 che ne ricevono fino a 8.000.

L’ipotesi al vaglio prevede un innalzamento della suddetta soglia a 8.124€, limite in vigore per i lavoratori dipendenti. La Legge di Stabilità 2016 ha portato in primo piano un innalzamento leggero, con una promessa di nuove mosse al proposito finalizzate al raggiungimento di una parità di trattamento.

 

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