Pensione anticipata 2016: “solidarietà espansiva” la nuova soluzione previdenziale

Pensione anticipata 2016 ultime notizie, Renzi: “I conti non si toccano”

“I conti non si toccano” ha detto ieri Matteo Renzi alla direzione del suo partito. Appoggiando linea di Padoan, il segretario del Pd si è detto intenzionato a trovare un modo “per cui in cambio di un accordo si può consentire la flessibilità”.

Una soluzione che, spiega Renzi, preveda un piccolo aumento dei costi nell’immediato da recuperare poi in un secondo momento. Ma cosa spinge il presidente del Consiglio, già alle prese con diverse grane, ad aprire un altro fronte con la sinistra del suo partito? La risposta arriva da Cesare Damiano, che da mesi spinge sulla questione della previdenza, “L’apertura agevola il confronto su tutti i temi in agenda”.

La scelta del premier dunque sarebbe dettata da un calcolo politico. Ma non sempre i conti della politica vanno di pari passo con quelli della finanza pubblica. Stando ai calcoli condotti dalla Ragioneria e dall’Inps, qualunque anticipo dell’assegno pensionistico che preveda una penalizzazione inferiore al 3% per ogni anno farebbe schizzare alle stelle la spesa pubblica.

Pensione anticipata 2016 le ipotesi al vaglio: prestito previdenziale e opzione uomo

Da un punto di vista economico, per le casse dello Stato l’introduzione di un meccanismo molto penalizzante avrebbe effetti peggiori che se non si facesse nulla. Per questo gli esperti di pensioni le stanno pensando tutte. Tra le proposte al vaglio troviamo il prestito previdenziale, che consentirebbe di ottenere un assegno in anticipo da restituire nel corso degli anni.

Allo studio degli esperti anche la cosiddetta “opzione uomo”, misura che servirebbe ad anticipare la pensione dei senza lavoro. Tra le varie ipotesi c’à anche quella di riconfermare l’opzione donna, meccanismo (attualmente in vigore per tutto il 2015) che permette a chi ha 35 anni di contributi di andare in pensione a 62 o 63 anni. Tutte soluzioni piuttosto onerose, fatta eccezione per il prestito.

Altri costi avrebbe invece l’applicazione per legge di alcune soluzioni a macchia di leopardo applicate nelle imprese grazie ad accordi con le associazioni sindacali e incentivi degli enti locali. Da questo punto di vista lo strumento che va per la maggiore si chiama “solidarietà espansiva”.

Pensione anticipata 2016: solidarietà espansiva con incentivi per le aziende

Come funziona? Il lavoratore vicino al pensionamento accetta una riduzione dell’orario di lavoro e l’azienda si impegna ad assumere un nuovo dipendente, continuando a pagare i contributi del pensionando. Le imprese che applicheranno questo sistema avranno diritto ad un’agevolazione contributiva. Al momento l’Agenzia del lavoro di Trento finanzia già un meccanismo previdenziale simile per un massimo di 3 anni con un contributo di 7 mila euro a lavoratore.

Ovviamente anche questa soluzione non sarebbe a costo zero, ma avrebbe il pregio di prevedere interventi circoscritti che non stravolgerebbero i conti previdenziali. Allo stesso tempo, le aziende sarebbero meno tentate a licenziare i dipendenti, a differenza di quanto potrebbe accadere con l’“opzione uomo” che finirebbe per aumentare le fila degli esodati.

 

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