Pensione anticipata donne 57 anni, proroga 2016?

Pensione anticipata: la questione dell’opzione donna

Quella della previdenza è una questione ormai all’ordine del giorno nei palazzi del Governo, specie dopo la pronuncia della consulta che ha dichiarato incostituzionale il blocco della rivalutazione delle pensioni applicato dalla legge Fornero per il biennio 2011-2012.

Una che ha fatto molto scalpore e allo stesso tempo sembra aver messo in secondo piano la questione della pensione anticipata donne 57 anni. Alla fine del mese scorso, il Ministro del Lavoro Poletti ha dichiarato di voler prorogare l’opzione donna.

Introdotto dalla riforma del lavoro Fornero questo regime sperimentale consente alle lavoratrici del settore pubblico e privato di andare in pensione con 35 anni di contributi e 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi le autonome).

Pensione anticipata donne 57 anni: possibile proroga

Fino ad ora l’opzione donna ha permesso alle aventi diritto l’accesso alla pensione anticipata in cambio di un ricalcolo dell’assegno pensionistico effettuato solo con il sistema contributivo. Una possibilità di cui sarà possibile usufruire fino il 31 dicembre 2015, ma di fatto si rischia di lasciare fuori le lavoratrici che maturano i requisiti necessari durante quest'anno.

A tal proposito l’INPS si è già attivato per rendere possibile la presentazione delle domande di chi perfeziona i requisiti nel 2015. Manca però la decisione del governo che non si è ancora espresso in merito alla questione.

Ad aprile Poletti aveva fatto sapere con una nota, che l'INPS stava raccogliendo le domande per l'opzione donna e che, a breve, i tecnici del Governo e dell’istituito di previdenza sarebbero stati in grado di valutare l’entità delle risorse economiche e trovare la soluzione migliore per risolvere questo nodo.

Pensioni anticipate: le dichiarazioni di Renzi

Fanno sperare bene anche le ultime dichiarazioni del premier Renzi, che lo scorso 18 maggio durante un Consiglio dei Ministri si è espresso in merito alla possibilità di introdurre una maggiore flessibilità in uscita.

“Se una donna a 61, 62 o 63 anni vuole andare in pensione due o tre anni prima, rinunciando a 20-30-40 euro, per godersi il nipote anziché dover pagare 600 euro la baby sitter, bisognerà trovare le modalità per cui, sempre con attenzione ai denari, si possa permettere a questa nonna di andarsi a godere il nipotino”. Ha dichiarato il Primo Ministro, definendo poi normative del passato troppo rigide.

Un’ipotesi che sembra rispecchiarsi perfettamente con il regime applicato nell’opzione donna. A questo punto non resta che aspettare i prossimi svolgimenti, che sembra potrebbero portare novità positive.

 

Maggiori informazioni qui:
Ti è piaciuto l'articolo? Sei rimasto soddisfatto? Aiutaci a far crescere il portale clicca qui: