Pensione anticipata donne settore privato

Pensione anticipata: la fine dell’opzione donna

Il Governo, con il sostegno dell’INPS di Tito Boeri, sta cercando di mettere mano a una seria riforma delle pensioni che superi le criticità – e i poderosi effetti collaterali in termini di disoccupazione giovanile – della legge Fornero del 2011.

Attualmente, anche per quanto riguarda il 2016, si segnalano solo alcuni sporadici interventi normativi. Al centro della discussione la pensione anticipata donne settore privato. Vediamo gli aspetti rilevanti che interessano le lavoratrici prossime al pensionamento.

In primo luogo dobbiamo ricordare che dal 1° gennaio 2016 l’opzione donna non sarà in vigore. Questa permetteva modalità di uscita dal mondo del lavoro un po’ più agevolate per la platea delle lavoratrici. È stata sostituita con un’altra soluzione, sebbene sembri che sarà estesa (nella quasi totalità) a tutte le categorie di lavoratori.

Pensione anticipata donne: il settore privato

Passiamo in rassegna allora le condizioni (generali) alle quali è possibile accedere alla prestazione previdenziale pensione anticipata donne settore privato:

  • Pensione anticipata in senso stretto: 41 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall’età;
  • Pensione anticipata (di vecchiaia): a 66 anni e 7 mesi di età, ma con 20 anni di contributi.

L’opzione donna va in soffitta dal 1° gennaio 2016. Non sarà più possibile andare in pensione a 57 anni di età e 35 di contributi. Non si tratta però di una decisione irrevocabile, non a caso tra i temi sul tavolo c’è una proroga di questo particolare istituto. Per maggiori informazioni sugli ultimi risvolti, restate connessi con il nostro portale.

 

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