Pensione anticipata per cecità: requisiti per l’accesso

Pensione anticipata per cecità: quali i requisiti necessari per il prepensionamento?

L’ordinamento previdenziale italiano garantisce ai lavoratori con condizioni di salute precarie che ne limitano la capacità lavorativa delle tutela previdenziali che permettono loro il pensionamento anticipato. I soggetti riconosciuti come invalidi civili, i sordomuti e i ciechi (sia assoluti che parziali), possono godere di alcune agevolazioni da parte dell’Inps relative sia all’accesso alla pensione che al riconoscimento dei contributi previdenziali per gli anni di lavoro svolti.

I lavoratori ciechi assoluti e parziali possono andare in pensione anticipata con 55 anni di età se uomini, 50 per le donne, se in possesso di almeno 20 anni di contributi accreditati ai fini pensionistici. Sono considerati ciechi assoluti i soggetti che hanno un residuo visivo pari a zero in entrambi gli occhi, mentre i ciechi parziali hanno un residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi.

Pensione anticipata per cecità: la maggiorazione dei contributi

Per questa categoria di lavoratori è previsto al livello previdenziale il riconoscimento di 4 mesi di contributi per ogni anno di lavoro svolto. Questa contribuzione figurativa è in ogni caso un beneficio utile esclusivamente per l’accesso alla pensione.

In un primo momento tale agevolazione era destinata solo ai centralinisti non vedenti, ma con la legge 120/1991 la platea dei beneficiari si è allargata, includendo tutti i cechi civili parziali e totali. Per maggiori informazioni vi invitiamo a seguire il nostro portale online dedicato alla pensione anticipata.

 

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