Pensione donne, come evitare il rischio di un assegno più basso

Pensione donne 2016: come evitare una pensione troppo bassa

Guadagnano meno e spesso hanno contratti discontinui. Non solo. Molte di loro accumulano dei veri e propri buchi contribuitivi per la maternità o la cura dei familiari. Sono questi i motivi per cui nei prossimi anni il capitolo pensione donne diventerà ancora più ostico.

Oggi la pensione donne risulta più bassa di quella prevista per gli uomini. In media le pensioni destinate alle donne hanno un assegno inferiore per il 36% a quelle degli uomini. E con la riforma del sistema previdenziale e il passaggio al sistema contributivo, questa differenza tra i sessi rischia di allargarsi ulteriormente.

Pensione donne novità cosa cambierà con la riforma previdenziale

La cosiddetta pensione di scorta è diventata quindi una questione fondamentale per le giovani donne. Si tratta di una pensione che si realizza utilizzando i fondi pensione complementari o le assicurazioni. I soldi messi da parte serviranno al momento della pensione a neutralizzare gli effetti del temuto tasso di sostituzione.

Insomma la logica è quella di iniziare a rinunciare a qualche lusso, come una pizza il sabato sera o un paio di scarpe in più, per provvedere alle necessità che potrebbero presentarsi un domani.

Ma qua sono gli errori da evitare perché l’assegno futuro non sia troppo leggero? Innanzitutto non bisogna rimandare il problema della pensione. Il tempo rappresenta infatti una variabile importante. In merito si è espresso Giuseppe Romano, capo ufficio studi di Consultique: “Meglio se questo passo viene fatto appena messo piede nel mondo del lavoro”.

Pensione reversibilità: quando è prevista in caso di pensione integrativa

Questo perché guadagnano meno, le donne che vogliono avere una pensione sufficiente per il proprio sostentamento devono versare i contributi per più anni. Questo per costruirsi un montante pensionistico sostanzioso, ossia un gruzzolo complessivo abbastanza grande. Il montante è un fattore molto importante perché su questo verrà poi calcolata la pensione.

Un altro errore molto frequente è quello di delegare l’amministrazione patrimoniale e finanziaria al marito o al compagno e provvedere a integrare la pensione solo quando è troppo tardi, ossia verso i 50 anni.

Delegare a terzi senza informarsi è un errore comune che può portare a conseguenze importanti”. È quanto ha dichiarato Dario Moltrasio, Head of Bank Distribution di Zurich in Italia, sottolineando che le conseguenze possono essere ancora più gravi se la delega è data a chi non ha esperienza per orientarsi in scelte di natura previdenziale.

Se invece il proprio marito ha un suo strumento previdenziale integrativo, è bene sapere se è possibile ottenere la pensione di reversibilità. Non tutti i fondi e le polizze prevedono questa opzione, ma si tratta di un criterio che dovrebbe essere fondamentale per scegliere la pensione integrativa affinché un giorno potrà rimpolpare la pensione donne della moglie.

 

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