Pensione senza penalizzazioni: cosa cambia con la Stabilità 2016

Pensione anticipata senza penalizzazioni: gli interventi del governo Renzi

Andare in pensione senza penalizzazioni e in anticipo è possibile? Ad oggi la pensione anticipata è ora regolata dalle norme introdotte con la Legge Fornero, che stabiliscono i requisiti anagrafici e contributivi necessari per accedere al trattamento previdenziale.

Andrebbe poi considerata la penalità, ossia la riduzione dell'assegno che viene calcolata in base agli anni di anticipo rispetto all’età necessaria per accedere alla pensione di vecchiaia.

Penalizzazione che però è stata abolita dal Governo Renzi, che ha eliminato le riduzioni dell’assegno per quanti sono andati in pensione anticipata a partire da gennaio 2015 o che raggiungono i requisiti necessari per il pensionamento anticipato entro la fine del 2017.

Sembra però che le penalizzazioni sull’assegno pensionistico torneranno in vigore per i lavoratori che raggiungono i requisiti per il prepensionamento a partire dal 1 gennaio del 2018.

Come andare in pensione senza penalizzazioni

Ma questo non è tutto. La Legge di Stabilità del 2016 ha abolito anche le riduzioni applicate all’assegno pensionistico dei lavoratori che sono andati in pensione, o hanno maturato i requisiti, nel triennio che va dal primo gennaio 2012 al 31 dicembre 2014. Tuttavia questi non potranno percepire alcun rimborso per le penalità subite in passato.

Diversa invece la sorte per coloro che beneficiano dei cambiamenti portati dalla Legge di Stabilità, per i quali l’Inps sta procedendo d’ufficio al ricalcolo e all’erogazione della pensione senza penalizzazioni, con inclusi gli arretrati dei mesi scorsi.

Quanto detto in precedenza non vale però per i soggetti che sono titolari di:

  • pensione anticipata per lavoratori invalidi;
  • pensione anticipata per lavori notturni o lavori usuranti;
  • pensione anticipata con 15 o 20 anni di contributi.

Allo stesso modo, non possono fruire delle modifiche apportate dalla Stabilità quanti sono in pensione perché hanno usufruito di una salvaguardia esodati.

Requisiti pensione senza penalizzazione 2016- 2018

Con l’entrata in vigore della riforma Fornero, i lavoratori potevano andare in pensione anticipata a condizione che avessero almeno 42 anni e 3 mesi di contributi (41 anni e 3 mesi per le lavoratrici). Requisito che è poi stato portato a 42 e 6 mesi (un anno in meno per le donne) e che per il biennio 2016- 2018 è stato portato a 42 anni e 10 mesi (41 anni e 10 mesi per le donne).

Va inoltre precisato che da gennaio 2019, sempre per effetto della riforma previdenziale varata dal governo Monti che da questo punto di vista non è stata modificata dal governo Renzi, la contribuzione necessaria per accedere alla pensione anticipata diventerà 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne.

Ricordiamo che per accedere al pensionamento anticipato tutti i contributi devono derivare da prestazioni di lavoro effettive. Tra questi rientrano anche i contributi per periodi di cassa integrazione ordinaria, servizi di leva, infortuni e maternità retribuita.

Pensione a 62 anni senza penalizzazioni: le modifiche alla Riforma Fornero

Ritornando alla questione delle penalizzazione, la Legge Fornero prevede una decurtazione sull’assegno pensionistico per gli anni di anticipo rispetto ai 62 anni di età anagrafica.

Tale penalizzazione è pari all'1% per ogni anno di anticipo fino a 60 anni e pari al 2% per ogni anno di anticipo prima dei 60 anni di età. Per fare un esempio, un lavoratore che va in pensione a 59 anni avrà una decurtazione pari al 4%.

Come già accennato, il governo Renzi ha però eliminato queste penalizzazioni per i lavoratori che sono in pensione anticipata a partire dal 1 gennaio 2015 e per quelli che matureranno i requisiti necessari entro la fine del 2017, anche se la pensione decorrerà in seguito a tale data.

 

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