Pensioni 2016 aumenti: tutto fermo fatte poche eccezioni

Il nodo delle pensioni 2016 aumenti è uno dei più importanti per chi si occupa di previdenza e per chi vuole sapere qualcosa di più sulla propria situazione. Quali cambiamenti ci saranno? A quanto pare molto pochi, eccezion fatta per alcune categorie di pensionati.

Pensioni 2016 aumenti: l’inflazione a zero blocca gli aumenti

In merito a pensioni 2016 aumenti non sono previsti cambiamenti sostanziali per il prossimo anno, questo per via dell’inflazione a zero che ha fermato gli incrementi degli assegni pensionistici.

Questa situazione è valida per tutti tranne che per una specifica categoria di pensionati. Di chi stiamo parlando? Di coloro che percepiscono un trattamento tre volte superiore al minimo Inps (ricordiamo che questi trattamenti sono stati interessati da un blocco pluriennale della rivalutazione).

Le pensioni comprese tra le tre e le sei volte rispetto al minimo Inps saranno interessate da aumenti compresi tra i 7/8€ mensili per gli assegni più cospicui e i 17,40€ per i trattamenti che nel 2011 ammontavano a 1.500€.

Pensioni: mai una situazione così dal 1959

La crescita dei prezzi è attualmente sotto zero e tale circostanza ha effetto anche sugli assegni previdenziali.

Come già ricordato, non bisogna in generale aspettarsi pensioni 2016 aumenti: questo scenario è legato a una situazione che, come è stato illustrato sulle pagine del quotidiano Il Messaggero, non si verificava dal lontano 1959, anno in cui l’indice dei prezzi al consumo ha subito una variazione contraddistinta dal segno meno.

Con il primo mese dell’anno potrebbero comunque arrivare delle novità non indifferenti nel portafoglio dei titolari di un assegno pensionistico.

Pensioni 2016 aumenti: la rata di gennaio sarà più bassa

Per la rata di gennaio non si potrà parlare di pensioni 2016 aumenti, bensì di un assegno più basso. Per quale motivo? Per via della presenza della rivalutazione definitiva del 2015, sommata a quella provvisoria del 2016 che, come già specificato, risulta nulla.

Tale situazione va a modificare quanto stabilito all’inizio dell’anno, quando è stato riconosciuto per gli assegni pensionistici meno consistenti un adeguamento al costo della vita pari allo 0,3%.

L’inflazione ha reso però necessario abbassare questa percentuale allo 0,2%, decurtando la quota eccedente dagli assegni pensionistici di gennaio e febbraio (tutto questo è valido salvo diverse disposizioni del Ministero).

Pensioni aumenti: ecco come influirà la rivalutazione definitiva 2015

Per capire meglio come influirà la rivalutazione definitiva 2015 sugli assegni pensionistici e per chiarire le idee sulla situazione delle pensioni 2016 aumenti facciamo un esempio specifico, prendendo in esame un assegno pensionistico di 1.000€ lordi, che verrà decurtato di circa 13€ per quanto riguarda la rata di gennaio.

Come già specificato sono esclusi da questo provvedimento i titolari di una pensione compresa tra le tre e le sei volte il minimo Inps, trattamenti che in seguito alla Riforma Fornero sono stati interessati da un blocco della rivalutazione, decisione giudicata incostituzionale dalla Consulta la scorsa primavera.

 

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