Pensioni news precoci oggi: nuovi requisiti e quota 41

Novità pensioni lavoratori precoci oggi

Diverse sono le pecche del sistema pensionistico italiano che stanno mettendo seriamente a dura prova molti dei politici italiani, che si trovano in difficoltà per trovare possibili soluzioni, sistema particolarmente ingarbugliato ecco perché le pensioni news precoci oggi sono ricche di perplessità .

Quali saranno i requisiti d’età e contributivi per poter andare in pensione in anticipo? Ma soprattutto quando e come si potranno ottenere i calcoli esatti per poter permettere di andare in pensione a molti dei lavoratori italiani? Sono queste le perplessità che hanno affrontato molti delle categorie di lavoratori italiani negli ultimi giorni.

Dalle ultime notizie sulle pensioni news precoci oggi i requisiti per i lavoratori dipendenti riguardano il raggiungimento della quota 97,6 ottenuta dalla somma di età anagrafica e contributiva. Sarà necessario per i lavoratori dipendenti raggiungere almeno 35 anni di contributi e 61 anni e 7 mesi di età.

Mentre per i lavoratori autonomi viene richiesta la maturazione della quota 98,6 ovvero con almeno 62 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi.

Rientrano in questa categoria anche tutti i lavoratori che hanno svolto un lavoro notturno accumulando almeno 78 notti lavorate per almeno 6 ore di 5 tra la mezzanotte e le 5 del mattino, o tutto l’anno per almeno 3 ore.

Pensioni news oggi quota 41: le opzioni

Dalle ultime notizie pensioni news precoci oggi potrebbero essere rincuoranti le ultime novità che riguardano la categoria di lavoratori tagliati fuori dal sistema pensionistico, sembrerebbe aumentare il numero dei politici sostenitori della quota 41.

Un segnale particolarmente importante per la categoria di lavoratori precoci che fino a poco tempo fa non riuscivano ad ottenere la giusta attenzione per la particolare posizione in rapporto al sistema pensionistico italiano.

Pensioni news precoci 2016: requisiti di pensionamento

I lavoratori precoci sono quella categoria di lavoratori che avendo iniziato a lavorare in largo anticipo ovvero prima dei 20 anni d’età hanno raggiunto i 42 anni di contributi ma non hanno ancora raggiunto l’età anagrafica di 62 anni per poter andare in pensione.

Proprio in questi giorni Cesare Damiano, Presidente della commissione Lavoro alla Camera e sostenitore della quota 41, ha messo in luce come il sistema pensionistico italiano risulti realmente rigido, in quanto le uscite di anzianità possono rappresentare un elemento prevedibile e che induce molti dei lavoratori a lasciare le aziende.

D’altro canto però le rigide regole imposte dal sistema pensionistico italiano, ovvero al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi per il pensionamento decisi con la scorsa Legge Fornero nel 2011 stanno contribuendo a creare uno scenario preoccupante per il futuro, interamente a carico delle nuove generazioni.

Il maggiore rischio a causa della rigidità del sistema sarebbe il popolamento di settantenni costretti a lavorare per mantenere le generazioni di giovani disoccupati. Una maggiore flessibilità sulle pensioni offrirebbe un meccanismo di uscita dal lavoro alle classi più avanzate per consentire un turn over per le nuove generazioni.

 

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