Pensioni precoci: Damino incalza Quota 41, Grillo non ci sta

Pensioni precoci: Damiano insiste con la Quota 41

Continua il dibattito sulle pensioni precoci. Nel corso dell’ultimo fine settimana Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ha ricordato che la soluzione per il problema che affligge migliaia di lavoratori potrebbe essere l’adozione della Quota 41.

Si tratta di uno strumento, previsto dal d.d.l. 857 proposto dallo stesso Damiano, che consentirebbe di accedere alla pensione sommando i contributi con l’età. In altre parole, potrebbero accedere alla pensione tutti i lavoratori che, sommando anni di età anagrafica e contributiva, raggiungono il valore 41.

Ieri, lo stesso Damiano si espresso, con una nota, in modo favorevole nei confronti dell’apertura dimostrata dal Premier Matteo Renzi sulla flessibilità in uscita. Il deputato ha inoltre sottolineato che la questione delle pensioni precoci sarà affrontata tenendo conto delle proposte avanzate dal Partito Democratico (inclusa la Quota 41). Damiano chiude il suo intervento rimarcando la necessità di migliorare il decreto relativo all’indicizzazione dei trattamenti pensionistici.

Novità pensioni: Grillo contro in Governo

Assolutamente discorde Beppe Grillo, che dà il suo addio alle pensioni. Ieri, 7 giugno 2015, il fondatore del Movimento 5 stelle ha pubblicato sul suo blog un post dal titolo “Pensioni addio”. Qui Grillo annuncia che entro ottobre il Governo Renzi farà “più di una sorpresa” agli italiani.

Tuttavia, una delle soprese cui fa riferimento Grillo, ossia la penalizzazione fino all'8% dell'assegno pensionistico, è in realtà una notizia già datata. Si tratta, infatti, di una manovra che sembra destinata a realizzarsi, dato che la pensione anticipata a 62 anni e con 35 di contributi è da tempo materia di discussione nei palazzi di Roma.

Nello stesso post, Grillo afferma che il Governo sta compiendo un ricatto nei confronti dei cittadini, che dovranno scegliere se accettare i parametri della Legge Fornero o rinunciare ai “soldi essenziali per vivere una serena vecchiaia”.

Pensioni oggi: rimborsi più bassi del 20%

Cattive notizie anche per i pensionati che aspettano il rimborso di 500 euro, spettante per il blocco delle perequazioni dovuto alla Riforma Fornero. Pare che l’importo del risarcimento potrebbe essere molto inferiore a quanto annunciato di recente dal Primo Ministro Renzi e il Ministro dell’Economia Padoan.

Stando a quanto riportato da Il Messaggero, che ha esaminato i calcoli eseguiti dalla Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, i rimborsi per i pensionati sarebbero più bassi di oltre il 20% rispetto a quanto promesso dal Governo. Al momento non ci sono notizie di smentita, ma saranno i fatti a parlare. Intanto aspettiamo le prossime dichiarazioni degli organi competenti.

 

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