Pensioni riforma: ecco come cambierà il pacchetto previdenziale

Il tema pensioni riforma è al centro dell’attenzione da diversi mesi. Ormai non resta che attendere l’approvazione del testo della Legge di Stabilità per capire come si configurerà il pacchetto previdenziale l’anno prossimo.

Pensioni flessibilità: cosa succedere con l’APE

Parlare di pensioni riforma vuol dire discutere soprattutto di APE, una misura in studio ormai da diversi mesi e dedicata alla flessibilità in uscita.

Di cosa si tratta di preciso? Di una formula di uscita anticipata che inizialmente sarà dedicata ai nati tra il 1951 e il 1953. Questi lavoratori, penalizzati dallo scalone secco della Legge Fornero, avranno modo di andare in pensione tre anni prima della maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia, ma non a costo zero.

La flessibilità potrà infatti essere concretizzata con un prestito della durata di vent’anni, da sottoscrivere con istituti di credito convenzionati con l’Inps.

Pensioni 2017: il rimborso del prestito pensionistico

Uno dei nodi più controversi di pensioni riforma è senza dubbio la questione del rimborso del prestito pensionistico.

Secondo quanto affermato da diversi esponenti dell’esecutivo, il rimborso dell’APE sarà caratterizzato da decurtazioni sull’assegno mensile. Il Governo ha però pensato anche alle fasce di pensionati meno abbienti, dichiarando che per i soggetti in questione verranno messe in campo delle misure ad hoc, ossia detrazioni in grado di alleggerire notevolmente il peso del rimborso.

Risorse per il pacchetto pensioni: da dove arriveranno?

Il tema pensioni riforma è molto discusso anche per via del reperimento delle risorse. Come si muoverà il Governo al proposito? Secondo quanto affermato diverse volte, non vi sarà la necessità di alcun contributo di solidarietà da parte dei titolari degli assegni pensionistici più onerosi.

Questo aspetto, unito alle dichiarazioni del vice ministro dell’Economia Zanetti che ha definito la riforma previdenziale come fuori dalle priorità del Governo, ha messo un po’ in allarme chi attende dei cambiamenti radicali, che potrebbero non arrivare in quanto le risorse non sono sufficienti.

Di sicuro per ora c’è solo l’introduzione dell’APE, per il semplice fatto che la flessibilità in uscita è sentita come richiesta necessaria da più parti.

Previdenza 2017: le misure oltre all’APE

Il pacchetto pensioni riforma 2017 non prevede però solo l’APE. Il nuovo scenario previdenziale potrebbe infatti essere caratterizzato da un allargamento della platea dei beneficiari della quattordicesima, che ora riguarda i pensionati che percepiscono fino a 10.000€ annui.

Da non dimenticare è anche la proposta di estendere l’utenza per la no tax area, equiparando di fatto la situazione dei pensionati a quella dei lavoratori. Molto importante e sentita soprattutto dai sindacati è poi la questione degli esodati, per i quali si richiede un’ottava salvaguardia che comprenda i lavoratori che non sono stati inclusi nelle manovre precedenti.

Concludiamo facendo un veloce riferimento anche alla richiesta di un bonus contributivo per i precoci e i lavoratori che svolgono mansioni usuranti e all’introduzione della ricongiunzione contributiva gratuita, un grande vantaggio per i lavoratori con carriere discontinue.

 

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