Quale pensione integrativa conviene? Guida alla scelta

Oggi è poco opportuno lavorare e pensare di fare affidamento solamente sulla pensione frutto dei contributi obbligatori. Risulta consigliabile giocare d’anticipo e chiedersi quale pensione integrativa conviene. Scopriamo le diverse soluzioni disponibili.

Previdenza integrativa: facciamo chiarezza

Fare chiarezza sulla previdenza complementare e capire quale pensione integrativa conviene è molto importante. Per iniziare consideriamo le caratteristiche dei fondi pensione. Di cosa si tratta? Di strumenti tecnici che consentono a chi aderisce di avvalersi di una rendita parallela a quella frutto dei contributi obbligatori e frutto di versamenti effettuati negli anni.

I fondi pensione possono essere di due tipi. Si parla di preciso di fondi aperti e di fondi chiusi. Nel primo caso l’adesione è libera e non ha nulla a che fare con la tipologia di lavoro del cliente. Nel secondo, invece, l’adesione è aperta solo a lavoratori di un determinato settore o iscritti a una specifica sigla sindacale.

Tra gli esempi più celebri da considerare quando si parla di fondi pensione chiusi c’è il Fondo Cometa, riservato ai metalmeccanici.

PIP : di cosa si tratta?

Un altro aspetto da approfondire quando si parla di quale pensione integrativa conviene è la natura del PIP, acronimo di Piano Individuale Pensionistico. Di cosa si tratta? Di un prodotto personalizzabile che viene proposto dalle compagnie assicurative.

A livello tecnico si tratta di contratti di assicurazione, che però non garantiscono alcuna tutela in caso di malattia o di sinistri riguardanti l’abitazione o l’auto, che, attraverso operazioni d’investimento, garantiscono al cliente la creazione di una rendita che può gestire in maniera libera. In alcuni casi è possibile ritirare anticipatamente la posizione maturata.

Piani individuali pensionistici: informazioni tecniche

Quando ci si informa su quale pensione integrativa conviene è necessario approfondire i piani individuali pensionistici perché sono prodotti che, se scelti con attenzione, possono rendere molto bene senza particolari rischi.

Da ricordare è che l’adesione a questi fondi è totalmente volontaria e che non ci sono prerequisiti legati alla tipologia di lavoro svolta dal cliente.

Il cliente che sceglie un P.I.P. è tutelato prima di tutto grazie alla trasparenza. Le compagnie, infatti, inviano ogni anno una comunicazione periodica, dove sono specificati tutti i dettagli sull’andamento dell’investimento.

Piano individuale pensionistico: cosa succede dopo cinque anni?

Un altro tassello da considerare quando si discute di quale pensione integrativa conviene e di piani individuali pensionistici riguarda il fatto che, una volta trascorsi cinque anni dall’adesione al suddetto piano, il cliente può trasformare la posizione maturata in rendita da riscuotere una volta terminata l’attività lavorativa.

Da ricordare infine è che i rendimenti maturati grazie all’adesione ai piani individuali pensionistici sono soggetti a un’imposta sostitutiva del 20%, consistente ma comunque inferiore rispetto al 26% applicato alle rendite finanziarie dei conti deposito.

Specifichiamo inoltre che i versamenti possono essere dedotti dal reddito IRPEF fino a un massimo di 5.164,57€ annui.

 

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