RITA 2017: come funziona e chi può richiederla

La RITA 2017 è una soluzione che permette di uscire dal mondo del lavoro prima della maturazione dei requisiti per la ricezione della pensione di anzianità. L’accesso è consentito ai medesimi contribuenti che, dal 1° maggio 2017, potranno richiedere l’APE, l’anticipo pensionistico per la flessibilità in uscita.

Si parla quindi di lavoratori che hanno raggiunto il requisito anagrafico dei 63 anni e 7 mesi e i 20 anni di contributi utili.

Rendita Integrativa Temporanea Anticipata: cosa prevede?

Con la RITA 2017, il lavoratore che, per qualsiasi ragione, si dovesse trovare senza un impiego, ha la possibilità di richiedere totalmente o parzialmente le somme maturate presso i fondi pensione.

Si tratta quindi di un’effettiva rendita temporanea in attesa del conseguimento dei requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità, che vengono perfezionati al compimento dei 66 anni e 7 mesi.

Il ricorso alla rendita integrativa temporanea anticipata è particolarmente favorevole per il lavoratore. Il legislatore ha infatti previsto che sull’imponibile gravi un’aliquota del 15%.

La suddetta viene ridotta del 2% per ogni anno che supera il quindicesimo dall’iscrizione al fondo di previdenza complementare. La riduzione massima può quindi corrispondere a sei punti percentuali.

RITA e APE: sono compatibili?

Molto importante quando si parla di RITA 2017 è ricordare che la sua riscossione è slegata dall’adesione all’APE volontario. Per capire bene come funzionano le cose facciamo un esempio concreto, chiamando in causa un lavoratore che avrebbe diritto a un trattamento pensionistico di 2.500€ al mese.

Il soggetto in questione ha davanti due soluzioni. La prima consiste nel richiedere l’anticipo del 50% della pensione netta tramite l’APE volontario.

Contestualmente ha la facoltà di richiedere l’erogazione di quanto maturato con l’iscrizione alla previdenza complementare.

A differenza del reddito che deriva dall’anticipo pensionistico, quello della rendita integrativa temporanea anticipata è soggetto alla tassazione Irpef, con un’imposizione fiscale tra il 9 e il 15%.

Vantaggi della RITA: ecco i principali

Queste informazioni ci aiutano a capire che la RITA 2017 è una soluzione valida per quei lavoratori che, senza impegni onerosi, vogliono un’entrata in attesa della liquidazione della pensione.

Questo è possibile perché la rendita integrativa temporanea anticipata, esattamente come l’APE, è cumulabile con altre tipologie di reddito. Il lavoratore che sceglie sia RITA sia APE, inoltre, ha modo di contenere le decurtazioni del trattamento negli anni di rimborso dell’anticipo pensionistico.

Rendita Integrativa Temporanea Anticipata 2017: accessibile solo a lavoratori di pubblico e privato

Alla RITA 2017 potranno accedere solamente i lavoratori dipendenti del settore pubblico e di quello privato. Condizione necessaria è l’iscrizione ai fondi di previdenza complementare. Non vale invece quella ai fondi previdenziali istituiti prima del 1993.

In questo caso, infatti, può sussistere un rischio per l’equilibrio delle gestioni nell’eventualità di un’erogazione anticipata delle prestazioni maturate nel tempo.

 

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