Rivalutazioni pensioni: ecco perché si può richiedere il rimborso

Il tema rivalutazioni pensioni è entrato al centro dell’attenzione mediatica nel 2011 con i provvedimenti del Governo Monti. In quell’anno, infatti, è stato bloccato l’adeguamento all’inflazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps.

Questo provvedimento ha riguardato chi è andato in pensione prima del 31/12/2011, percependo nel 2012 una pensione superiore a 1.405,50€.

Rimborso rivalutazione pensione: cosa possono fare i pensionati?

Questi pensionati e i contribuenti che si sono ritirati dall’attività lavorativa prima della fine del 2012 possono richiedere il rimborso di quanto bloccato.

Da Celeste Collovati, legale di Aspes, sono arrivati dei chiarimenti importanti in merito. I pensionati che vogliono ottenere il rimborso per il blocco delle rivalutazioni pensioni possono ancora presentare richiesta in merito. Vediamo perché e quali sono i diritti di cui godono.

Blocco perequazioni: perché è ancora possibile richiedere il rimborso?

Perché è ancora possibile richiedere il rimborso per il blocco rivalutazioni pensioni sancito dalla riforma Monti-Fornero? Secondo la rappresentante legale dell’associazione Aspes Celeste Collovati, bisogna superare la regola dei 5 anni dalla data del blocco.

La ricostruzione pensionistica, infatti, ha degli effetti che riguardano i singoli reati pensionistici. Senza interruzioni tramite lettera di diffida inviata all’Inps entro il 31/12/2016, viene prescritto il rimborso del rateo di gennaio 2017.

Per fare un esempio concreto ipotizziamo il caso di un pensionato che invia una lettera di diffida all’Inps nel maggio 2017. Il soggetto in questione avrà diritto a un rimborso con decorrenza da giugno 2017.

I ratei precedenti, infatti, risultano prescritti per via del decorso dei 5 anni.

Rimborso trattamento pensionistico: cosa si può fare?

Contrariamente a quanto si diceva fino a pochi mesi fa, il rimborso rivalutazioni pensioni può ancora essere richiesto. I pensionati che inviano la missiva di diffida hanno la possibilità di ottenere un rimborso tramite ricorso giudiziale.

L’accoglimento del suddetto sarà però deciso da una sentenza della Corte Costituzionale. A tal proposito l’attesa è molto alta. Ricordiamo infatti che con un pronunciamento del suddetto organo, nel 2015, è stata sancita l’incostituzionalità della misura di blocco.

Decreto legge 60/2015: ecco cosa dice

In merito alle rivalutazioni pensioni degno di un cenno è anche il decreto legge 60/2015. Cosa dice di preciso? Che solo chi riceve un trattamento fino a tre volte la pensione minima Inps ha diritto al 100% di rivalutazione per il biennio 2012/2013. Per gli altri casi si parla di un ricalcolo parziale.

I pensionati che percepiscono un assegno pari al quadruplo del minimo Inps hanno diritto alla rivalutazione del 40%. La suddetta percentuale scende al 20 per i beneficiari di un trattamento pari al quintuplo della minima. Chi riceve un assegno corrispondente a 6 volte il minimo Inps, invece, ha una rivalutazione del 10%. Oltre questa soglia non è previsto alcun ricalcolo.

 

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